Da uno scandalo realmente accaduto. Recita così una delle frasi di lancio di Bombshell, film che ricostruisce i fatti che hanno portato nel 2016 al licenziamento per molestie sessuali del presidente e CEO di Fox News e Fox Television Stations, Roger Ailes.

Un fatto di cronaca avvenuto un anno prima del caso Weinstein e della nascita del #MeToo, portato in scena con notevole perizia dal regista Jay Roach, che dopo gli esordi comici con i vari Austin Powers sta dando vita a un cinema sempre più impegnato e dal taglio politico (si pensi anche al film per la televisione Game Change su Sarah Palin), pur senza rinunciare alla sua classica ironia.

Grazie alla serrata e tagliente sceneggiatura di Charles Randolph (autore dello script de La grande scommessa), Bombshell mette in scena un copione a orologeria, basato su tempi di montaggio (quasi) perfetti e in grado di evitare (quasi) sempre le trappole della retorica che un soggetto come questo porta con sé.

Dal contesto di partenza la pellicola allarga lo sguardo, arrivando anche a riflettere sul potere dei media e sul rapporto tra questi e la politica.

Il coraggio non manca a Roach e il regista viene premiato dalla prova di tre attrici in stato di grazia: Nicole Kidman, Margot Robbie e, più di tutte, Charlize Theron.