Più volte la Settima Arte ha mostrato le violenze perpetrate dall’uomo ai danni della Terra. In poche di esse, però, è riuscita a raccogliere in un compendio dettagliato e privo di didascalismi le catene di cause ed effetti che hanno inflitto fendenti letali al pianeta.

Il docu-film Antropocene – L’epoca umana, terzo atto di una trilogia che include Manufactured Landscapes e Watermark, testimonia, attraverso l’esperienza e non la didattica, un momento critico nella storia geologica, offrendo al pubblico un’esperienza provocatoria dell’ampiezza e dell’impatto della nostra specie.

Il trio Baichwal, de Pencier e Burtynsky firma un viaggio a tappe alle diverse latitudini indimenticabile e al contempo scioccante, che scaraventa il fruitore in un incubo ad occhi aperti che riflette e fa riflettere sul nostro operato.

Il risultato è un racconto fatto di immagini dal forte impatto visivo e di testimonianze difficili da digerire, accompagnato dalla voce narrante di Alicia Vikander, che nell’approccio alla materia e nella confezione mescola senza soluzione di continuità l’essenza dell’Herzog documentarista, lo spietato realismo del compianto Glawogger (vedi Workingman's Death) e i lirismi di Malick.