Ombre malesi

The Letter

USA 1940
Robert e Leslie Crosbie vivono in una piantagione di gomma nei pressi di Singapore. Una notte, mentre Robert è assente, leslie uccie d revolverate Hammond, un giovane inglese di Singapore. Al marito e all'avvocato Joyce, che dovrà difenderla, racconta di aver sparto alla cieca contro Hammond che voleva usarle violenza. Ma mentre lei, in stato di arresto, attende il giudizio, Joyce viene a sapere che la vedova della vittima, un'indigena, possiede una lettera dell'accusata in cui è lei stessa ad invitare Hammond ad approfittare dell'assenza del marito per andare a trovarla. L'avvocato compera la lettera a caro prezzo e leslie viene assolta ma dopo il processo, dovendo giustificare di fronte al marito di lei l'alto prezzo pagato per la lettera leslie è cpstretta a confessare al marito di essere stata l'amante di Hammond. Robert, vincendo il dolore e l'amarezza, la perdona ma lei non riesce a domentocare l'uomo che continua ad amare anche oltre la morte, per cui lascia che la moglie di lui compia la sua vendetta.
SCHEDA FILM

Regia: William Wyler

Attori: James Stephenson - Howard Joyce, Herbert Marshall - Robert Crosbie, Bette Davis - Leslie Crosby, Frieda Inescort - Dorothy Joyce, Bruce Lester - John Withers, Gale Sondergaard - Sig.Ra Hammond, Victor Sen Yung - Ong Chi Seng

Soggetto: Howard Koch

Sceneggiatura: Howard Koch

Fotografia: Tony Gaudio

Musiche: Max Steiner

Montaggio: Warren Low, George Amy

Scenografia: Carl Jules Weyl

Durata: 95

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: dramma omonimo di William Somerset Maugham

Produzione: WARNER BROS.

Distribuzione: WARNER BROS. - PANTMEDIA, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE (MOVIEBOOK: CINEMA 100)

CRITICA
"La strana figura di Leslie Crosbie domia tutto il lavoro. Sventuratamente Bette Davis non ha saputo dar vita ala personaggio, che forse non corrisponde al suo temperamento, la sua recitazione appare artificiosa e falsa." (Segnalazioni cinematografiche, Vol. 22, 1947)


"Da un romanzo di Somerset Maugham un dramma razzial-giudiziario di William Wyler che naviga fra amore, morte, coma, pentimento e perdono. Nonostante la classe dei tre protagonisti, il ridicolo è dietro l'angolo, per l'anacronismo della vicenda e il doppiaggio di un giovanissimo ma ancor oggi tragicamente riconoscibile Alberto Sordi. Il titolo italiano indulge al giallo esotico assai più del sintetico originale ('The Letter')". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 18 aprile 2001)