Piramide di paura

Young Sherlock Holmes

USA 1985
Il Prof. Bobster ed il reverendo Nesbitt muoiono suicidi in preda ad orride allucinazioni: entrambi sono stati colpiti da piccolissimi aghi, lanciati con una cerbottana egizia, da uno strano individuo incappucciato. Siamo a Londra nel 1870, in piena epoca vittoriana, e, in un severo college, troviamo i giovani Sherlock Holmes e John Watson: il primo già con una spiccata personalità, intuitivo ed intelligente. particolarmente dotato per la scherma (l'insegnante della quale, Rathe, lo stima molto); il secondo impacciato, timido, provinciale nei gusti e nel modo di ragionare. Diventano inseparabili; Holmes riesce a risolvere piccoli intrighi nel college ma un suo rivale, un certo Dudley, gli gioca un brutto scherzo e lo fa espellere. Holmes non si scoraggia, anzi è più libero di dedicarsi alla soluzione di un caso sempre più drammatico. Alla morte dei due personaggi, Bobster e Nesbitt, si aggiunge anche quella non meno raccapricciante del professor Waxflatter. strambo inventore di macchine volanti, ex insegnante del college e zio di Elizabeth, la ragazza amata da Holmes. Il giovanotto scopre profondi legami tra le tre scomparse, viene a sapere che tutti e tre gli uomini erano stati amici, laureati nella stessa università, soci in un affare in Egitto, finito molto male per tutti. Holmes piano piano, con l'aiuto del fido Watson, che si svela intelligente, coraggioso e capace, e di Elizabeth, che lo fa sia per amore del giovane sia per chiarire la morte dello zio, viene a scoprire l'esistenza di un tempio egizio in una piramide ricostruita nei sotterranei di Londra. Qui strani personaggi esaltati svolgono riti complicati e sacrifici umani. I tre giovani capiscono molte cose: le vittime sono morte per volere del capo della setta, che aveva a che fare con l'affare fallito in Egitto. Una quarta persona, un altro professore del college, farebbe la stessa fine se i ragazzi non lo aiutassero a superare la crisi delle incredibili allucinazioni. I giovani però vengono scoperti, inseguiti e colpiti con i micidiali aghetti: hanno quindi anch'essi spaventose allucinazioni ma riescono a superare il momento drammatico. Il responsabile della macchinazione è "l'amico" di Holmes, il "disponibile" istruttore di scherma, Rathe, che si serve per i suoi misfatti della sorella, signora Dribb, governante del college. L'uomo vuole sopprimere Holmes, che ha scoperto tutto, e con lui i suoi due amici. Ma alla fine è Holmes ad avere la meglio e a mettere la polizia sulle tracce dei colpevoli. Però Elizabeth viene colpita da Rathe e muore tra le braccia di Holmes, il quale ha compreso ormai la sua vocazione di investigatore e l'autentica amicizia di Watson.
SCHEDA FILM

Regia: Barry Levinson

Attori: Nicholas Rowe - Sherlock Holmes, Alan Cox - John Watson, Sophie Ward - Elizabeth Hardy, Anthony Higgins - Professor Rathe, Susan Fleetwood - Signora Dribb, Freddie Jones - Cragwitch, Nigel Stock - Waxflatter, Roger Ashton-Griffiths - Lestrade, Earl Rhodes - Dudley, Brian Oulton - Maestro Snelgrove, Patrick Newell - Bentley Bobster, Donald Eccles - Reverendo Duncan Nesbitt, Matthew Ryan - Amico di Dudley, Matthew Blakstad - Amico di Dudley, Jonathan Lacey - Amico di Dudley, Walter Sparrow - Ethan Engel, Roger Brierley - Signor Holmes, Vivienne Chandler - Signora Holmes

Soggetto: Arthur Conan Doyle - personaggi, Chris Columbus

Sceneggiatura: Chris Columbus

Fotografia: Stephen Goldblatt

Musiche: Bruce Broughton

Montaggio: Stu Linder

Scenografia: Norman Reynolds

Arredamento: Michael Ford

Costumi: Raymond Hughes

Effetti: Stephen Norrington, Kit West, John Lasseter - animazioni, Pixar Animation Studios, Industrial Light & Magic (ILM)

Altri titoli:

Young Sherlock Holmes and the Pyramid of Fear

Pyramid of Fear

Durata: 105

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION, PANORAMICA, TECHNICOLOR

Tratto da: ispirato ai personaggi creati da Arthur Conan Doyle

Produzione: AMBLIN ENTERTAINMENT, PARAMOUNT PICTURES, INDUSTRIAL LIGHT & MAGIC (ILM)

Distribuzione: UIP (1986) - CIC VIDEO

CRITICA
"Simpaticissimo revival del più celebre eroe poliziesco. Produce Spielberg (e difatti la seconda parte somiglia dannatamente a 'Indiana Jones e il tempio maledetto')". (Giorgio Carbone, 'Libero', 3 febbraio 2001)

Un film targato Spielberg, immaginoso e ricco di notevoli effetti speciali, con tanto affetto per l'immortale personaggio creato da Arthur Conan Doyle. (Francesco Mininni, "Magazine italiano tv").

La prima parte è quasi tutta godibile: ha scatto e fantasia. Con la sua accumulazione di effetti, duelli, trappole, la seconda stucca. Gli effetti speciali sono di alta tecnologia hollywoodiana. (Laura e Morando Morandini, "Telesette")