Il successo

FRANCIA 1963
Giulio, funzionario di una società immobiliare, ha una brava moglie e un vero amico, ma si crede un fallito poiché pensa che solo con il denaro si possa raggiungere la felicità. Così, fiutando l'affare, compra un terreno sulla costa sarda, con l'impegno di pagare dieci milioni nel giro di tre mesi. Pur di avere i soldi egli non guarda a compromessi e prostituisce la sua dignità in ogni circostanza. Riuscirà nel suo intento, ma nella grande villa costruita con i proventi della sua speculazione resta solo, senza la moglie e l'amico.
SCHEDA FILM

Regia: Mauro Morassi, Dino Risi - non accreditato

Attori: Vittorio Gassman - Giulio Ceriani, Anouk Aimée - Laura, moglie di Giulio, Jean-Louis Trintignant - Sergio, Cristina Gajoni - Maria, la cameriera, Riccardo Garrone - Giancarlo, Filippo Scelzo - Francesco Ceriani, Grazia Maria Spina - Diana, Umberto D'Orsi - Lallo, il fascista, Leopoldo Trieste - Onorevole Starroni-Grassi, Gastone Moschin - Romeo, Annie Gorassini - Marisa, Franca Polesello - Carla, Armando Bandini - Romanelli, Daniele Vargas - Principale di Laura, Ugo Attanasio, Carlo Kechler, Carlo Bagno, Mino Doro, Mary Welles, Elisabetta Welinsky, Vince Barbi

Soggetto: Ettore Scola, Ruggero Maccari

Sceneggiatura: Ettore Scola, Ruggero Maccari

Fotografia: Sandro D'Eva, Sergio D'Offizi - operatore

Musiche: Ennio Morricone

Montaggio: Maurizio Lucidi

Scenografia: Ugo Pericoli

Arredamento: Arrigo Breschi

Costumi: Ugo Pericoli

Altri titoli:

The Success

Durata: 125

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA

Produzione: MARIO CECCHI GORI PER FAIR FILM, INCEI FILM, MONTFLOUR FILM (ROMA), CINETEL (PARIGI)

Distribuzione: INCEI - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO

NOTE
- DINO RISI HA DIRETTO, NON ACCREDITATO, QUASI META' DEL FILM.































































































DINO RISI HA DIRETTO QUASI LA META' DEL FILM (NON ACCREDITATO)
CRITICA
"Il film ripete la formula divistica felicemente esperita da Dino Risi ne 'Il sorpasso'. Com'è naturale, nel lavoro di copia sono andati del tutto perduti la spigliatezza e il garbo (...). Il film di Morassi trabocca di espressioni scurrili, situazioni effettistiche e tutto quel bagaglio di volgarità (...) che la commedia cinematografica italiana sembrava (...) disposta ad abbandonare". (Vittorio Spinazzola, "Cinema Nuovo", 166, dicembre 1963)