“Mi sono interrogato sulle poche certezze della condizione umana e tra queste c’è la gravità”. A parlare alla presentazione del film di preapertura della Festa del Cinema di Roma è il regista Marco Bonfanti che porta sul grande schermo un uomo prodigio, capace di volare, ispirato alla  leggerezza di Calvino.

Si intitola appunto L’uomo senza gravità, sarà disponibile su Netflix dal primo novembre e sarà preceduto da un’uscita evento in sala il 21-22-23 ottobre distribuito da Fandango.

Protagonista è Elio Germano, affiancato da Michela Cescon e Elena Cotta, rispettivamente nei ruoli della mamma e della nonna di questo “supereroe-antieroe” che fluttua nell’aria. Nel cast anche Silvia D’Amico, l’amica che è l’unica a conoscere il suo dono così particolare, e Vincent Scarito, nei panni del manager.

“Volevo raccontare la difficoltà di essere puri, ingenui e leggeri in un mondo votato alla pesantezza, alla sopraffazione e alla violenza. Lui è un ragazzo che, anche quando diventa adulto, rimane sempre timido e ingenuo, la sua forza è proprio la leggerezza che gli fa guardare le cose da lontano”, spiega il regista, che fino ad ora ha diretto prevalentemente documentari (L’ultimo pastore e Bozzetto non troppo) e che, in questo caso, si è avvalso di professionisti italiani e internazionali per gli effetti speciali (Edi Effetti Digitali Italiani con Digital District e NetFX) utilizzando alcune delle tecnologie di Gravity, qui in chiave poetica più che spettacolare.

“E’ stato un film complesso per gli effetti speciali e perché è stato girato in molte location: Roma, Bruxelles, Alto Adige e tante altre. Elio è stato straordinario soprattutto per l’impegno fisico che ci ha messo”, racconta Bonfanti. Ed anche Elio Germano, con un videomessaggio da Malta dove sta girando il suo prossimo film, sottolinea il grande esercizio necessario per il suo ruolo: “E’ stato strano perché è da quando vedevo Mary Poppins che mi chiedevo come facessero a farla volare. Ora so che bisogna stare appesi a dei macchinari per simulare il volo e avevo spesso anche un po’ di dolore perché le corde mi stringevano proprio sui genitali. Ma, tra le infinite possibilità che ti regala il cinema, c’è anche quella di poter volare”.

E sul suo personaggio: “E’ un uomo particolare nel quale tutti ci riconosciamo pur essendo un supereroe. Ha il super potere della differenza perché ha qualcosa che lo distingue da tutti noi: un’eccessiva leggerezza. La sua è una lotta per cercare di integrarsi al sociale e venire accettato. In più è un antisupereroe perché non utilizza mai questo super potere, ma cerca di nasconderlo”.

Nel film hanno grande importanza anche le tre donne che ruotano intorno alla vita di quest’uomo volante. A cominciare dalla nonna e dalla mamma che, dopo averlo visto uscire dal grembo materno galleggiando nell’aria, decidono di tenerlo nascosto agli occhi del mondo per molti anni. Per proseguire con l’amica Agata (Silvia D’Amico) l’unica che riesce a vedere oltre la realtà senza avere pregiudizi. “Mi piace questo mondo favolistico nel quale ci si può esprimere con fantasia”, dice Elena Cotta. E Silvia D’Amico: “Sono due persone ingenue, leggere, ma anche profonde”.

Infine Michela Cescon conclude: “E’ un film leggero però lui vuole volare e tutti lo tengono giù”.