Una battaglia fondamentale delle guerre dello streaming (se ancora esistono, forse no) si combatterà sui diritti sportivi, che portano a grandi ascolti, ma che richiedono enormi investimenti. Si possono distinguere tre modelli.

Big Tech che spendono senza un domani

Youtube/Google è al centro del maggior acquisto di diritti legati a uno streamer (anche se forse, in questo caso, sarebbe meglio parlare di un Virtual MVPD). Infatti, la società paga circa due miliardi di dollari l’anno per poter offrire l’NFL Sunday Ticket, ossia il pacchetto di partite di football americano che si svolgono (appunto) di domenica.

Ma chi è coinvolto nel maggior numero di acquisizioni di diritti è Amazon Prime Video, a cominciare da quelli del Thursday Night Football, la partita dell’NFL trasmessa in esclusiva, al costo di un miliardo all’anno. Gli ascolti di questa seconda stagione gestiti da Prime Video sono decisamente superiori (+29% finora) rispetto a quelli del 2022-2023.

Ma Amazon è molto impegnata anche su altri fronti, a cominciare dalle imminenti trattative per i diritti del campionato NBA (è possibile che l’obiettivo sia dare vita a un appuntamento settimanale simile a quello che ha con il football americano), mentre ha annunciato recentemente di aver chiuso un accordo con la NASCAR (le competizioni automobilistiche americane) per trasmettere cinque corse all’anno per sette anni. Inoltre, dal prossimo marzo Prime Video distribuirà anche gli eventi della Premier Boxing Champions, in una formula che potrebbe essere mista (alcuni contenuti visibili per tutti gli abbonati, altri – penso agli incontri più importanti - solo in pay per view).

Per quanto riguarda AppleTv+, ha i diritti in esclusiva del campionato di calcio americano (calcio, non football) e di alcuni incontri della Major League di baseball. Ma di recente si è parlato del suo interessamento anche per il campionato di calcio francese.
La cosa interessante è che queste realtà stanno bruciando soldi (e non pochi). Si stima che YouTube perda più di un miliardo di dollari l’anno con il Sunday Ticket, mentre i risultati di ascolto di Prime Video per quanto riguarda il Thursday Night Football sono comunque inferiori a quelli che conquistava Fox, precedente detentrice dei diritti, e che peraltro poteva vendere gli spot con le tariffe televisive, più favorevoli.
Sicuramente, ci sono strategie importanti che rendono ragionevole perdere dei soldi. Penso soprattutto quella di Amazon, che vuole aumentare i ricavi dalla pubblicità, visto anche che da gennaio in diversi Paesi - tra cui gli Stati Uniti - Prime Video avrà l’advertising nell’offerta standard. Ma non si possono perdere troppi soldi e troppo a lungo…

Per continuare a leggere iscriviti a Una modesta proposta, la newsletter di Robert Bernocchi