Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per domenica 31 maggio.

 

PANE, AMORE E FANTASIA - Rai Movie (canale 24), ore 14:00 (e poi: PANE, AMORE E GELOSIA alle 15:35 e PANE, AMORE E... alle 21:10)

In programma tre dei quattro film (il quarto è Pane, amore e Andalusia) con protagonista il maresciallo Carotenuto, interpretato da Vittorio De Sica. "Al centro i personaggi di una ragazza indiavolata [...] e di un maturo maresciallo dei carabinieri; alla periferia, uno stuolo di personaggi minori, l'appuntato, la levatrice, il postino e tutti gli abitanti di un piccolo paese del Mezzogiorno. Cercare nel film la satira o la critica sociale significa non coglierne la vera natura, di piacevole divertimento." (Gianni Rondolino, Catalogo Bolaffi del Cinema Italiano - 1945/1955).

 

GRAN TORINO - Iris (canale 22), ore 14:30

"Esaminate tutte le differenze, Gran Torino è per Eastwod quello che Il grinta è stato per John Wayne. Walt-Clint (quando personaggio e attore vivono in simbiosi simbolica) ringhia e brontola contro tutto quello che non gli piace o che disapprova, porta la mano verso un’invisibile fondina e punta il pollice e l’indice contro i “nemici” come se le sue dita avessero incorporato una pistola pronta a sparare. Regista e attore prolifico (Gran Torino segue di pochi mesi Changeling) Eastwood è, per evidenti ragioni anagrafiche, sempre più attento all’idea di uomini in declino, in un’America che (la lezione di Letters from Iwo Jima resta esemplare) riflettendo su sconfitte, falle, errori, deve trovare l’energia e la volontà di una riconciliazione razziale, etnica, culturale. Il melting pot rimane la radice e la punta dell’albero, il dna irrinunciabile, il patto sociale del vecchio e del futuro grande Paese. In questa direzione si muove il suo cinema e i suoi film sono il riflesso di questa elaborazione iterata e coerente. La linea narrativa e la messa in scena di Gran Torino aspirano (non è una novità) ad una classicità d’altri tempi e a soluzioni dell’intreccio poco interessate ad un’originalità ottenuta con ogni mezzo e ad ogni costo." (Enrico Magrelli)

 

 

GLI SPIETATI - Iris (canale 22), ore 19:00

Nel 1880, nel Wyoming, la prostituta Delilah Fitzgerald viene sfregiata da un cowboy. Lo sceriffo Little Bill Daggett anziché arrestarli, come vogliono le prostitute, li multa in natura, obbligandoli solamente a consegnare cinque cavalli al proprietario del bordello come risarcimento. Inferocite, capeggiate da Alice Strawberry, le prostitute propongono una taglia di mille dollari per chi li eliminerà. Schofield Kid, si mette in contatto con William Munny, ex pistolero ora allevatore che vive nel ricordo della donna che lo ha redento e lasciato con due figli da mantenere, l'epidemia che attacca i suoi maiali e la miseria. Informato della taglia dal giovane, che è nipote di un suo vecchio compagno di rapine, Munny dapprima rifiuta, ma poi si lascia convincere dall'amico Ned Logan. Girato in esterni tra Alberta, in Canada, e Sonora, California, il film è imperniato su una visione del West americano realistica e totalmente priva di sentimentalismi, e si fa portatore di un'idea elementare della vita, che s'incarna in personaggi il cui destino è determinato da eventi al di fuori del loro controllo. Uno sguardo nuovo e disincantato sulla formazione dei miti e degli eroi leggendari. Cinque Oscar.

 

MYSTIC RIVER - Iris (canale 22), ore 23:00

"Mi sono tornate in mente, vedendo Mystic River di Clint Eastwood, un film che non manca di elementi di contatto con quello di Leone: la vicenda spezzata in due stagioni lontane l'una dall'altra, quella dell'infanzia e quella della maturità; protagonisti appartenenti in entrambi i casi ai "piccoli bianchi" che popolano le periferie metropolitane; storie d'innocenza perduta, come l'ha definita Eastwood; di una illusione, secondo Leone. [...] Per Eastwood l'innocenza infantile si perde a causa di un intervento esterno, che nulla ha spartire con il fisiologico mutamento della società: la pedofilia, il crimine più abbietto che si possa immaginare e che trasforma la vittima, quando la ritroviamo a 25 anni di distanza, in una sorte di morto vivente. Il ricordo di Leone a questo punto si appanna. Siamo piuttosto dalle parti di Romero e di Carpenter." (Callisto Cosulich)