Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per martedì 11 agosto.

 

ANIMAL KINGDOM - Rai Movie (canale 24), ore 21:10

"La carta vincente del film, insieme ad una direzione degli attori superba (a partire dal giovanissimo protagonista, passando per i notevoli Mendelsohn, Weaver e Pearce), è proprio quella di lasciare totalmente in fuoricampo gli aspetti caratteristici del gangster-movie (rapine, sparatorie, azioni criminali) per concentrarsi invece sul progressivo “soffocamento” di un gruppo, una famiglia, ormai con l’acqua alla gola. Mantenendo alta la tensione per tutto il corso del racconto e nascondendo progressivamente il pericolo dietro la superficie rassicurante del volto (quasi) sempre sorridente della matriarca Janine, il giovane Michôd riesce a costruire un film sulla criminalità sì minaccioso, ma al tempo stesso austero e classico, supportato in questo anche da alcune scelte musicali audaci, mix di elementi acustici ed elettronici ideati dal compositore Antony Partos." (Valerio Sammarco)

 

LE IDI DI MARZO - Rai 5 (canale 23), ore 21:15

"Così ragiona la politica (non solo) stelle & strisce, che ha infiniti privilegi, prerogative ad libitum, e un solo divieto: “Un presidente può far tutto, tranne portarsi a letto le stagiste”, tanto per riportare Bill nell'agone, in cui sguazza pure Robert Redford. Era tra Tutti gli uomini del presidente, e che è questo se non “Tutti gli uomini del candidato presidente”? E ci ha edotti di come sia facile scambiare nella polis odierna Leoni per agnelli, ma Clooney va oltre: ne segue la lezione liberal, ma la supera in arte e ideologia. Didascalismi tenuti a bada, attori super (Gosling, il pulitino che ti frega) e una drammaturgia tanto classica quanto efficace, perché ora Yes We Can non lo dice più Obama, ma questo cinema con le orecchie drizzate e gli occhi puntuti, perché – l'han detto – oggi Shakespeare sarebbe il meglio (video)blogger e posterebbe queste Idi di marzo. Che ci portano per mano nel backstage, tra uomini-macchina, uomini-faccia e sintesi concesse: è la politica, bellezza." (Federico Pontiggia)

 

UN AMORE SOPRA LE RIGHE - Rai 3, ore 21:25

Lungo i quindici capitoli di questa specie di autobiografia altrui, conosciamo una narratrice che racconta una storia negata dalle immagini: specialmente all’inizio, le parole della mitologia amorosa si scontrano con fatti spesso miserrimi che smentiscono la costruzione venduta dalla signora. Inattendibile? Forse. Anzi: consapevolissima. Niente in ciò che dice è lasciato al caso, compresa la progressiva sincerità che col passare degli anni fa coincidere la rievocazione orale alla ricostruzione cinematografica. Solo in alcuni passaggi ritorna a flirtare con la menzogna, ma la figura che maggiormente frequenta è un’altra: la reticenza. La messinscena di un amore che ottimizza la vaga dimensione teatrale per sviluppare baluginii di kammerspiel e lasciar fluttuare l’intimità di un sentimento negli spazi meno ostili. Non a caso, quando parte il secondo tempo del loro amore si trovano in una (non)casa fredda, dove l’unico elemento caldo è un souvenir del passato. (Lorenzo Ciofani)

 

BIRDMAN – Rai 4 (canale 21), ore 21:20

“Iñárritu scopre un nuovo modo di fare cinema, si mette in gioco ancora una volta, realizza forse la sua opera più libera e sincera, supera definitivamente la “fase Arriaga” e si svincola dai ricatti emotivi (Biutiful), raggiungendo con Birdman il punto più alto della sua filmografia. Anche grazie alla prova maiuscola del redivivo Michael Keaton (i due Batman con Tim Burton sono rimando sin troppo limpido), che non a caso riporta alla mente il Mickey Rourke di The Wrestler (operazione, quella di Aronofsky, poi non così dissimile a questa) e dell’intero cast tutto, da Edward Norton a Galifianakis, fino a Naomi Watts.” (Valerio Sammarco)

 

NORMAL - Rai 3, ore 23:45

"Dal maschio alfa, l'uomo dominante e sicuro di sé che deve approcciare la donna e condurre la conversazione, alla neo sposa che dopo le nozze deve lavare, stirare, pulire e soprattutto non deve trascurare lo sposo, alle corna che vanno perdonate, ça va sans dire, dalle mogli non dai mariti, fino ai giochi, rigorosamente rosa, destinati alle bambine (ferri da stiro, caffettiere eccetera): gli stereotipi sono ancora tanti e partono già dall'infanzia. Attraverso le coreografie di corpi ripresi mentre danzano nella quotidianità, in palestra come in spiaggia, al parco giochi o al centro estetico, troviamo queste consuetudini e questi riti sociali man mano più stranianti e mettiamo in discussione quelle regole non scritte della "normalità" che di solito accettiamo passivamente. Normal ci fa così pensare che non deve essere per forza così, anche se è in questo modo da sempre, tanto da non farci più nemmeno caso come se fosse un dato di natura." (Giulia Lucchini)