Nel momento in cui scriviamo un esercito di ragazzine marcia sul Lido all'assalto dell'ultima trincea del divismo americano: le star di Disney Channel. Bellocchio a parte, oggi è il giorno di Spring Breakers, ultima allucinazione trash di Harmony Korine. Il regista di Gummo non è nuovo alle provocazioni, ma qui osa l'inosabile: trasformare in una banda di lolite fuorilegge, assatanate e cocanoimani, le nuove figlie del candore americano: Vanessa Hudgens e Selena Gomez, regine della tv via cavo US con High School Musical e Hannah Montana: "Ho scelto queste attrici deliberatamente. Volevo trasformare le fidanzatine d'america in ragazze selvagge", conferma Korine, che per la verità non ha risparmiato nemmeno la moglie Rachel, tra le bad girls la più intraprendente (e meno vestite) del film: "Avrei sempre voluto fare uno spring breaker - confessa la donna - ma i miei genitori me l'hanno vietato. Era un'esperienza che desideravo vivere, ci sono riuscita ora".
Con la bionda di O.C. Ashley Benson, il quartetto è completo e quantomai temibile. Dopo aver rapinato un fast food ed essersi procacciate così i soldi per le sospirate "vacanze di primavera", le quattro collegiali, sempre in bikini, approdano in una terra di nessuno della Florida, dove troveranno pane per i loro denti: una mandria di ragazzi e ragazze persi in un vortice alterato di droga, alcol e sesso senza ritorno. Apparentemente: perché le nostre eroine finiranno prima in prigione e poi nelle mani di un giovane gangster mentecatto interpretato da James Franco, anche co-produttore del progetto: "Era interessante vedere come la tipica cultura adolescenziale, quella propinata da MTV e dai reality, avrebbe reagito inserita in un contesto diverso", ha detto Franco. Che elogia l'interpretazione delle sue giovanissime partner: "Sembrava fossero nate per fare quello".
Nel suo stile fosforescente e pop, Spring Breakers ("Un vero e proprio rito di passaggio in America", ci informa Korine) è il ritratto di una generazione cresciuta nell'etica del denaro e nell'estetica di Britney Spears (puntualmente citata): "Non si può dire che non abbiano un'anima - dice il regista - ma certamente ne hanno una diversa dal passato".
C'è chi ha voluto vedere nel film una sorta di Pussy Riot ante litterem e chi una evoluzione dei derelitti che popolano da sempre il cinema di Korine. Quest'ultimo preferisce parlare di un film che "dice tutto e niente. Dalla narrativa liquida, con pochi dialoghi. Un intreccio di suoni e immagini in grado di restituire allo spettatore un'esperienza sensoriale". Leggi anche: natiche che ballano, seni che spuntano ovunque, nuvole di fumo ("quello buono") e pistole con più di una suggestione fallica.
Roba da far ammattire i fan delle verginelle d'America. Che però non si scompongono, nel caso della Hudgens ("Non m'importa, mi sono divertita un mondo"), o mettono le mani avanti, nella fattispecie la Gomez: "Delle quattro - dice la fidanzatina di Justin Bieber (a proposito: faranno insieme il red carpet?, è la domanda che agita il pomeriggio del Lido) - in realtà sono quella che, fiutato il pericolo, torna a casa. Non ero pronta per fare la bad girl. E non avrebbe giovato alla mia carriera". Se questa è innocenza...