Doppio appuntamento con L'Inferno alla Mostra del Cinema di Venezia. Vengono proiettati oggi al Lido nell'ambito di un evento speciale organizzato dall'Ente dello Spettacolo, le copie restaurate degli omonimi film realizzati nel 1910 e entrambi ispirati all'opera di Dante. Ad aprire le danze sarà la pellicola diretta da Giuseppe Berardi e Arturo Busnengo che, dopo essere rimasto a lungo nascosto negli archivi della Filmoteca Vaticana, ha visto nuovamente la luce a 93 anni dall'uscita in sala grazie al sostegno del Gruppo Bayer in Italia che ne ha finanziato il restauro. "Ci siamo gettati anima e corpo in questa avventura un po' insolita e rischiosa per un'azienda farmaceutica - spiega Daniele Rosa, Direttore Comunicazione del Gruppo Bayer in Italia - ma da sempre siamo impegnati nella cultura e nel sociale e quando, grazie al regista Ettore Pasculli e ad Enrique Planas, direttore della Fimoteca Vaticana - siamo venuti a conoscenza del ritrovamento di questo gioiello della cinematografia italiana abbiamo deciso di partecipare in prima persona al progetto di recupero del film. Una scelta che si è dimostrata vincente". "Quest'avventura è iniziata proprio un anno fa alla Mostra del Cinema - racconta Enrique Planas -. Durante un convegno UNICEF ebbi modo di ascoltare Pasculli parlare dell'alto valore di un film del 1910, L'Inferno, che si riteneva fosse andato perduto. Mi tornò così in mente di un film, privo di crediti,  custodito nella Filmoteca e proveniente dal fondo gesuita Joyce". Uscito con grande successo nel gennaio 1911 in Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Ungheria e  Stati Uniti, L'Inferno di Berardi e Busnengo fu realizzato in soli quattro mesi dalla casa di produzione Helios Film per riuscire a battere sul tempo il già annunciato Inferno di Adolfo Padovan, Francesco Bertolini e Giuseppe De Liguoro. Il film si ispira alle illustrazioni di Gustavo Doré e fu tra i primi a utilizzare le sovrimpressioni ottiche e i "trucchi" per illustrare la prima Cantica della Divina Commedia. Per l'occasione e' stata arricchita con una colonna sonora realizzata ad hoc dal Maestro Damiano Danti ed eseguita dall'Accademia Concertante d'Archi di Milano. Il film di Padovan, Bertolini e De Liguoro sarà proiettato subito dopo la pellicola di Berardi e Busnengo - è oggi conservata presso la Cineteca Nazionale. "Si tratta di una copia storia ricavata dalla Cineteca Bulgara e naturalmente in bianco e nero - dice Gabriele Testi, Direttore Generale del Centro Sperimentale di Cinematografia e conservatore ad interim della Cineteca Nazionale -. Quest'evento è l'inizio di un impegno per il futuro, anche insieme all'Ente dello Spettacolo".  '"E' motivo di orgoglio - dice Dario E. Viganò, Presidente dell'Ente dello Spettacolo - poter proiettare, nell'ambito della Mostra del Cinema di Venezia, due delle prime pellicole della storia del cinema, che hanno contribuito senz'altro a formare a livello mondiale, quell'identità estetica ed artistica del cinema come Settima Arte del Novecento".