"Il mio Tabù? Sfatare l'aura elitaria che ancora accompagna la mia musica, e invertire il rapporto tra immagini e suoni: le sequenze dei film anni '30 e '40 sono la colonna visiva del mio lavoro". Parola del compositore Remo Anzovino, che ieri sera ha presentato in anteprima nazionale a Roma il suo nuovo album Tabù. 
Protagonista a Villa Ada per la rassegna "Roma incontra il mondo", Anzovino al piano, in trio con Gianni Fassetta alla fisarmonica e il fratello Marco alle chitarre, ha eseguito le 12 composizioni originali del suo secondo album, che sarà nei negozi da settembre, anticipato dal singolo Amante nella compilation Espressocaffé in edicola il 15 agosto con L'espresso e la Repubblica.
Apprezzato compositore di oltre 50 fra colonne sonore e musiche di scena, autore di temi per capolavori del muto e trasmissioni tv, quali Ballarò e Otto e mezzo, dopo il felice album d'esordio Dispari, nel nuovo album-spettacolo Tabù Anzovino fa commentare le sue composizioni da spezzoni di film muti, rimontati per renderne visiva la musica: tra gli altri, Cammino nella notte rielabora sonoramente la lezione del Murnau di Nosferatu; Metropolitan si leva dai grattacieli di Metropolis di Fritz Lang, mentre la lead-track Tabù si ispira all'omonima antropologia visiva di Flaherty e Murnau.
Ospite alla Mostra di Venezia 2007 della Fondazione Ente dello Spettacolo, con un concerto omaggio a Louise Brooks (musa ispiratrice anche del nuovo album, con Lulù - Il vaso di Pandora di Pabst), Anzovino prosegue "nell'amalgamare riferimenti alti e suggestioni popolare, all'insegna di un ibridazione musicale e culturale, che oggi, archiviate tante altre trasgressioni, rappresenta l'ultimo tabù da infrangere".