Il diavolo veste Prada, non è sicuramente una novità editoriale dell'estate 2006, essendo uscito in Italia a maggio 2004, ma è risorto come la fenice perché a ottobre uscirà nelle sale l'attesissima versione cinematografica. Da poco un importante settimanale è uscito con allegata la versione economica facendo così conoscere ancora di più, ma il libro vive di vita propria del passaparola delle persone che lo hanno letto. La trama è apparentemente banale, senza interesse, ma non è affatto così. Andrea, ragazza di provincia fresca di laurea, sogna di diventare una giornalista del New Yorker, ma sa bene che la gavetta per arrivare a quello che lei considera il top è lunga, e che deve necessariamente guadagnare esperienza sul campo se vuole avere delle referenze che la faranno un giorno varcare la soglia della redazione che lei tanto sogna. Inizia la sua gavetta come assistente di Miranda Prestley. Per lei il nome Miranda Prestley non significa nulla, sa solo che è la direttrice di Runway, una rivista di moda. Questo solo per lei, perchè in realtà Miranda è la moda, il suo potere si estende nei cinque continenti, al solo fare il suo nome ogni porta si spalanca. Se vuoi diventare qualcuno nel mondo della moda, lei può far di te una star. Ma se vuole può distruggerti, e Andrea scoprirà a proprie spese che lavorare con Miranda è "sublime": i nomi che più si pronunciano sono Giorgio, che sta per Armani; Karl, che sta per Lagerfeld; Donatella, neanche a dirlo Versace, e ovviamente Miuccia Prada, ma un anno al suo fianco è un anno d'inferno. Perché Miranda è tra le donne più potenti ed eleganti al mondo, e la sua eleganza e il suo potere  sono parte della sua freddezza e cattiveria.
La trama non è sicuramente una novità, gli elementi a ben vedere sono banali: giovane inesperta contro mostro senza cuore. Ma allora perché tanto successo? Perché quando il libro è uscito ha destato tanto interesse? A dire il vero Lauren Weisberger, autrice debuttante del libro, ha iniziato la sua carriera, appena laureata, lavorando assistente personale di Anna Wintour, mitica direttrice di "Vogue America" e gurù internazionale della moda. Il circo della moda e il fashion victim che vi ruota attorno hanno voluto leggere le avventure di Andrea non come quella dell'eroina di un romanzo, ma come una sorta di diario di vita reale, ovviamente immaginando che ciò che succede alla protagonista è realmente accaduto alla Lauren. La casa di produzione Fox, appena uscito il libro, che è stato tradotto in 27 lingue, ne ha comperato i diritti promettendo di farne un film "culto". Ma dovremmo aspettare il 13 ottobre per vederlo nelle sale. È stato visto in anteprima alla 63° Mostra Internazionale del Cinema a Venezia. La regia è affidata a David Frankel e Meryl Streep è la divina protagonista impareggiabile nel tratteggiare il ruolo della dispotica Miranda Priestly, fra eccessi grotteschi di crudeltà e risvolti patetici. In Usa gli incassi del primo weekend sono stati 27.537 milioni di dollari e fanno ben promettere per l'uscita italiana. L'incasso totale è stato di 121.836 milioni di dollari.