A due giorni dalla chiusura della Berlinale, i giochi sono praticamente fatti. In testa alla classifica della critica, svetta il cileno Gloria di Sebastian Lelio (regista di La sagrada familia e Navidad), con la storia di una 58enne divorziata (Paulina Garcia), che si ritrova con i figli grandi e la casa vuota. Per sconfiggere la solitudine va a un party per single, anche lì non succede nulla finché non incontra Rodolfo (Sergio Hernandez).
A 5 punti di distanza (2,9) c'è il bel rumeno Child's Pose di Calin Netzer, con una sceneggiatura di ferro (Razvan Radulescu) e una protagonista (Luminita Gheorghiu) che se la vedrà ad armi pari con la Binoche diretta da Dumont in Camille Claudel 1915, per ora al terzo posto. Segue il thriller intrigante ma non riuscito Side Effects di Steven Soderbergh (2.5), mentre Pardè di Jafar Panahi e Paradise: Hope di Ulrich Seidl si piazzano solo al 4° posto (2.1).
Dalla classifica manca ancora An Episode in the Life of an Iron Picker in cui Danis Tanovic torna a graffiare, ma gli occhi sono puntati sulla performance di Catherine Deneuve in On my way che chiuderà domani la competizione ufficiale. Una selezione migliore degli altri anni anche se ancora troppo ondivaga, con picchi e precipizi da montagne russe.