Il documentario fatica, ma è molto vitale. La fotografia di un settore in grande fermento emerge a Linea d'Ombra, la sezione cinema del Festival Culture Giovani di Salerno, curata da Maurizio Di Rienzo. Protagonista di un affollato incontro, a cui hanno partecipato anche Mimmo Calopresti, Vincenzo Marra e Leonardo Di Costanzo, è stato il focus sui documentari incentrati sul territorio campano, intitolato appunto "Made in Naples". Intuizione della realtà, passione realizzativa e indipendenza in produzione sono gli ingredienti chiave suggeriti dagli autori presenti. Insieme a Marra, che ha per l'occasione presentato L'udienza è aperta e il suo precedente Estranei alla massa, hanno fra gli altri aderito Gianfranco Pannone, Enrico Caria, autore del recente Vedi Napoli e poi muori, e Carlo Luglio, applauditissimo a locarno per la docufiction Sotto la stessa luna. Mimmo Calopresti, intervenuto in rappresentanza della scuola di documentario dell'Istituto Luce, ha ribadito l'esigenza di abbandonare l'idea assistenzialistica e di riscoprire la passione di portare avanti un progetto al di là delle garanzie.