Dal titolo non si direbbe, ma The Cage (Nella gabbia) è un film sulla libertà. Presentato fuori concorso ad Alice nella Città alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Panorama Italia, l’opera prima di finzione di Massimiliano Zanin, passato dietro la macchina da presa dopo aver a lungo collaborato con Tinto Brass tanto da aver diretto un doc sulla sua figura, Istintobrass nel 2013, racconta la storia di una ex stella nascente delle MMA (Mixed Martial Arts) ovvero Giulia, interpretata da Aurora Giovinazzo.

Di film sul pugilato femminile ne abbiamo visti tanti (qui ricordiamo, visto che era stato presentato anche questo ad Alice nella città nel 2019, il bel doc Butterfly sulla giovane stella del pugilato femminile italiano, Irma Testa), ma di film sul MMA ovvero sulle arti marziali miste non ne abbiamo visti e sicuramente la prima cosa che colpisce è che questi combattimenti si svolgono appunto dentro una gabbia. E le gabbie, come sappiamo, sono nocive, non solo quelle fisiche, ma ancor più quelle mentali dalle quali non riusciamo a liberarci.

Dopo un grave incidente Giulia ha smesso di combattere, ora di nuovo desidera tornare sul ring. A spronarla lungo questa strada ci sarà la sua allenatrice Serena (Valeria Solarino), sul fronte opposto, ovvero intento a dissuaderla con ogni mezzo il suo fidanzato Alessandro (Brando Pacitto), che lavora insieme a lei in un piccolo zoo. La sceneggiatura appassiona (il film è stato scritto dallo stesso regista con Claudia De Angelis, Vittorio Alonzo e Andrea Sperandio) e solleva tanti temi importanti oltre allo sport, come quello della violenza psicologica, di cui poco si parla, ma altrettanto grave. Le musiche sono notevoli. Un po’ pop, un po’ elettroniche, quelle originali sono del celebre cantautore Motta che ha realizzato anche il brano inedito Minotauro assieme a Danno, leader dello storico gruppo Colle der Fomento.

E le interpreti sono eccezionali, soprattutto Aurora Giovinazzo che forte della sua preparazione sportiva (oltre a fare l’attrice, è una ballerina di salsa) e grazie anche preparazione di Alessio Sakara, campione di MMA, è riuscita a rendere credibile e veritiero quel mondo fatto di combattimenti, competizione e grandi allenamenti. E dimostra che l’agonismo ce l’ha addosso e la fisicità anche, cosa che avevamo già notato nei suoi film precedenti: ginnasta-circense in Freaks Out e nuotatrice ne L’uomo sulla strada. Insomma, lo sport fa per lei, e a quanto pare il cinema anche.