Preparati la bara!

ITALIA 1967
David Berry propone a Django, che un tempo è stato suo amico, di aiutarlo a ottenere la carica di governatore. Sapendo quanto David sia ambizioso e spietato, Django rifiuta e si mette in viaggio con un carico d'oro da trasportare al deposito federale. Alcuni banditi, capeggiati da Lucas, assaltano il convoglio, massacrano la scorta e uccidono anche la moglie di Django. Deciso a vendicarsi, egli si pone allora a capo di una banda, composta di uomini ingiustamente fatti condannare da Lucas e salvati dall'impiccagione dallo stesso Django. Del gruppo fa parte un indio, Garcia, che convince gli altri ad assaltare all'insaputa di Django, un convoglio carico d'oro. Il colpo riesce, ma la perdita di quell'oro provoca l'ira e l'intervento di Berry, che sul prezioso bottino faceva per suo conto assegnamento, al fine di conservare il potere. Django cade nelle mani di Lucas e di Berry, ma fuggito, uccide il primo e tende al secondo una trappola, nella quale il losco figuro cade.
SCHEDA FILM

Regia: Ferdinando Baldi

Attori: Terence Hill - Django, Horst Frank - David Barry, Luigi Montefiori - Lucas, Barbara Simon - Mercedes Garcia, Pinuccio Ardia - Horace, Guido Lollobrigida - Jonathan Abbott, José Torres - Garcia Ibanez, Gianni Brezza - Uomo di Lucas, Andrea Scotti - Uomo di Lucas, Giovanni Ivan Scratuglia - Pat O'Connor, Franco Balducci - Jack, Gianni Di Benedetto - Walcott, Angela Minervini - Lucy, Franco Gulà - Sceriffo, Roberto Simmi, Luciano Rossi

Soggetto: Franco Rossetti

Sceneggiatura: Franco Rossetti, Ferdinando Baldi

Fotografia: Enzo Barboni

Musiche: Gianfranco Reverberi

Montaggio: Eugenio Alabiso

Scenografia: Gastone Carsetti

Costumi: Franco Antonelli

Altri titoli:

Django prépare ton cercueil

Trinità, prépare ton cercueil

Viva Django

Durata: 91

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: PANORAMICA, EASTMANCOLOR

Produzione: B.R.C. PRODUZIONI

Distribuzione: TITANUS - CREAZIONI HOME VIDEO, MONDADORI VIDEO

CRITICA
"Un western di modesta fattura, tutto inteso a creare una tensione violenta più che a dare una credibilità psicologica ai personaggi." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 64, 1968)