Musikanten

Jodorowsky fa il Beethoven per Battiato. Ma il film con Gifuni e la Bergamasco cerca invano un centro di gravità permanente

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ITALIA 2005
Il film mette in scena gli ultimi tre-quattro anni della vita del compositore Ludwig van Beethoven, visti da una prospettiva insolita. Nel 2005, una sceneggiatrice televisiva vive un'esistenza schiva e povera di rapporti interpersonali. Si concentra soltanto sul suo lavoro e ha un'unica grande passione, l'opera del celebre compositore tedesco. Marta, insieme al suo amico Nicola, presenta al direttore della rete per cui lavora, un nuovo progetto su discipline non scientifiche attraverso il quale conosce un guru che la sottopone ad ipnosi. Ossessionata da Beethoven, dalla sua figura, dal suo genio, Marta ne ascolta ripetutamente la musica fino al giorno in cui, attraverso l'ipnosi, si ritrova a vivere nella sua stessa epoca, precisamente nel 1826 e a scoprire di essere stata il principe Lichnowsky, amico del compositore...
SCHEDA FILM

Regia: Franco Battiato

Attori: Alejandro Jodorowsky - Ludwig Van Beethoven, Sonia Bergamasco - Martacodevilla/Il principe, Fabrizio Gifuni - Nicola Matteis/Gentiluomo amico di Beethoven, Michela Cescon - Moglie di Nicola, Chiara Muti - Contessa, Juri Camisasca - Jan Palestein, Chiara Conti - Bettina Brentano, Antonio Rezza - Se stesso, Lucia Sardo - Se stessa, Valter Malosti - Amico di Beethoven

Soggetto: Franco Battiato

Sceneggiatura: Franco Battiato, Manlio Sgalambro

Fotografia: Daniele Baldacci

Musiche: Franco Battiato

Montaggio: Riccardo Sgalambro

Scenografia: Luca Volpatti

Costumi: Monica Celeste

Effetti: Mauro Vicentini, Franco Galiano

Durata: 92

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO

Specifiche tecniche: 35 MM - DIGITALE

Produzione: FRANCESCO CATTINI PER L'OTTAVA S.R.L., RAI CINEMA

Distribuzione: L'OTTAVA S.R.L. (2006)

Data uscita: 2006-03-03

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO ALLA 62MA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2005) NELLA SEZIONE "ORIZZONTI".

- IL NARRATORE E' MANLIO SGALAMBRO.
CRITICA
"Franco Battiato, tirato in ballo nella sua Catania da beghe politiche recenti, avrà da oggi ben altri motivi di cui dolersi. La catastrofica accoglienza riservata a 'Musikanten', il suo secondo film presentato nella sezione Orizzonti, gli farà forse capire che al cinema e persino ai festival non si può più tirare come se niente fosse la corda dell'intellettualismo pretenzioso e dello sperimentalismo deteriore. Le conclamate (come non si dovrebbe mai fare) credenziali filosofiche stanno, insomma, a zero se non si padroneggiano il tema e le intenzioni e si guardano dall'alto - magari con una smorfia di schifo - l'abicì del mestiere e l'infinita pazienza dello spettatore. (...) all'impietosa prova dello schermo, il film non dice niente di nuovo, amministra moralette dozzinali, scarta nell'etica e nell'estetica, abbandona gli attori gia di per sé indecisi (Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni, Michela Cescon, Antonio Rezza, Chiara Muti e addirittura l'incolpevole Alejandro Jodorowsky) in uno spazio pantomimico penoso e redige involontariamente una sorta di manuale, a suo modo memorabile, dei danni provocati dalla cosiddetta arbitrarietà d'autore." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 5 settembre 2005)