Legami sporchi

SPAGNA 2005
Una serie di intrighi si svolge sullo sfondo delle indagini per la morte di Timothy Flanberg, un ricco anziano che ha lasciato tutti i suoi beni in eredità alla bella e giovane amante Dalilah, sensuale dark lady in spettacoli erotici notturni sul web, destando i sospetti della figlia dell'uomo, Silvie. La morte è avvenuta accidentalmente e Daniel McWilliams, un maldestro rapinatore, principale indiziato dell'assassinio, deve riuscire a non farsi incastrare dal detective Raymond Toom, ex-poliziotto con un passato e una vita oscura e perversa...
SCHEDA FILM

Regia: Giorgio Molteni

Attori: Tomas Arana - Raymond Toom, Edoardo Sala - Daniel McWilliams, Ines Nobili - Dalilah Rayney, Vincenzo Peluso - Matt, Viviana Greco - Loraine, Claudia Giommarini - Victoria McWilliams, Aldo Sambrell - Tito, Maria Petroviejo - Alex, Patricia Conde (II) - Silvie Flanberg, Cyrus Elias - Timothy Flanberg, Mark Thompson-Ashworth - George

Soggetto: Giorgio Molteni

Sceneggiatura: Giorgio Molteni

Fotografia: Roberta Allegrini

Musiche: Gianluca Terranova

Montaggio: Antonio Siciliano

Scenografia: Fabrizio Ferrari

Costumi: Anna Rizzoli

Durata: 90

Colore: C

Genere: THRILLER POLIZIESCO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Produzione: MASSIMO VIGLIAR, MARIANO ARDITI PER SURF FILM, P.E.C.A., JACINTO SANTOS PARRAS

Distribuzione: P.E.C.A - AB

Data uscita: 2005-06-17

CRITICA
"Purtroppo non basta dichiarare l'intenzione di citare certi stereotipi, di rendere omaggio a un genere narrativo, di aver inseguito le tracce di un cinema commerciale e senza pretese. Il ligure Giorgio Molteni, regista dall'indole simpaticamente scanzonata, già appartenente alla pattuglia giovanile che esordì nel cinema italiano disastrato tra fine 70 e primi 80, ha voluto giocare, abbagliato dalla lente deformante delle sue memorie infantili o adolescenziali, intorno a un modello tra fumettistico e cinematografico, il sexy-thriller. Se Tarantino si è prosternato davanti a Barbara Bouchet starlet del cinema poliziottesco e della sexy commedia anni 70, lui ha guardato invece agli anni 60 dei fumetti che facevano sognare i ragazzini da Diabolik a Satanik. Trama e personaggi da fumetto, senza profondità. (,,,) Ma purtroppo tira un'aria di miseria che fa cadere le braccia: comunque più simpatica della miseria travestita da lusso del roboante quanto inutile 'Sin City'. Forse le ingenuità del passato non si possono risvegliare, è meglio lasciarle dove stanno, nella nostra memoria sentimentale." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 1 luglio 2005)