L'eccezione alla regola

Rules Don't Apply

2/5
Regista, sceneggiatore e attore (Howard Hughes), ma il ritorno di Warren Beatty delude

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USA 2016
Hollywood, 1958. La reginetta di bellezza, cantautrice e devota vergine battista Marla Mabrey è un'aspirante giovane attrice sotto contratto con il famigerato e imprevedibile miliardario Howard Hughes. Quando la ragazza arriva a Los Angeles, all'aeroporto incontra l'autista Frank Forbes, suo coetaneo promesso sposo a un'ex compagna di scuola e metodista profondamente religioso. L'attrazione tra loro è immediata, mettendo non solo a dura prova le rispettive convinzioni religiose, ma sfidando anche la regola n.1 di Hughes: "Nessun dipendente è autorizzato ad avere qualsiasi tipo di rapporto con un'attrice sotto contratto". Così, mentre il comportamento di Hughes influenzerà in modo diverso e inaspettato la vita di Marla e Frank, i due si sentiranno a loro volta sempre più attratti dal mondo bizzarro dell'eccentrico miliardario, mettendo in discussione i loro valori e cambiando inevitabilmente il loro destino.
SCHEDA FILM

Regia: Warren Beatty

Attori: Warren Beatty - Howard Hughes, Lily Collins - Marla Mabrey, Alden Ehrenreich - Frank Forbes, Annette Bening - Lucy Mabrey, Matthew Broderick - Levar Mathis, Alec Baldwin - Bob Maheu, Haley Bennett - Mamie, Candice Bergen - Nadine Henly, Dabney Coleman - Raymond Holliday, Steve Coogan - Colonnello Nigel Briggs, Ed Harris - Sig. Bransford, Megan Hilty - Sally, Oliver Platt - Forester, Martin Sheen - Noah Dietrich, Paul Sorvino - Vernon Scott, Taissa Farmiga - Sarah Bransford, Amy Madigan - Sig.ra Bransford, Christine Marzano - Carrie, Caitlin Carver - Marla Lookalike, Hart Bochner - Colonnello Willis, Joshua Malina - Herb, Ashley Hamilton - Rudolf, Louise Linton - Betty, Josh Casaubon - Marvin, Graham Beckel - Wilbur, Michael Badalucco - Solly, Holmes Osborne - Cappy, Julio Oscar Mechoso - Presidente Somoza, Evan O'Toole - Matt Mabrey

Soggetto: Warren Beatty, Bo Goldman

Sceneggiatura: Warren Beatty

Fotografia: Caleb Deschanel

Montaggio: Robin Gonsalves, Brian Scofield, Billy Weber, Leslie Jones

Scenografia: Jeannine Claudia Oppewall

Arredamento: Nancy Haigh

Costumi: Albert Wolsky

Effetti: Elliott Jobe, John Scheele, There Studios

Durata: 126

Colore: C

Genere: DRAMMATICO ROMANTICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA XT, ARRIRAW (2.8K), DCP (1:1.85)

Produzione: NEW REGENCY PICTURES, DEMAREST FILMS, RATPAC ENTERTAINMENT, TATIRA, WORLDVIEW ENTERTAINMENT

Distribuzione: TWENTIETH CENTURY FOX ITALIA (2017)

Data uscita: 2017-04-27

TRAILER
NOTE
- LILY COLLINS È STATA CANDIDATA AL GOLDEN GLOBE 2017 COME MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA.
CRITICA
"(...) è un vero Beatty, romantico ('Il paradiso può attendere') e impegnato ('Reds'), di hollywoodiana malinconia, che a 80 anni sceglie l'oscura ed eccentrica figura del magnate Howard Hughes (1905-1976) per un melò sulla forza perversa del denaro e della fama. Pazienza per i due giovani protagonisti, pedine poco riuscite di una parabola sull'amore condizionato dalle regole del potere. Un gagliardo sguardo old fashion su spazio e tempo del cinema anni 40/50 rivisto dalla New Hollywood (con un tocco di Visconti) ci rivela quanto anche Hughes fosse vittima di se stesso." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 4 maggio 2017)

"Piacerà a chi ha visto tanti Hughes sullo schermo (tra gli altri 'L'uomo che sapeva amare' e 'The Aviator' di Scorsese) e nessuno di vera soddisfazione (nessuno che abbia messo convincentemente in pellicola il genio e la paranoia, il gigantismo del magnate e la mania autodistruttiva dell'uomo). Warren Beatty (regista, sceneggiatore, protagonista) è spesso nei 127 minuti vicino al risultato (un exploit mica male per un ottuagenario). Certo non ama l'uomo (e chi può amarlo uno psicopatico del genere?). Ma ama evidentemente il mito. E racconta Howard come un colosso di cui s'è perduto lo stampo, un gigante che non poteva non giganteggiare in un luogo, la Hollywood degli anni 50, che stava vivendo, senza saperlo, l'ultima sua stagione d'oro. La parte migliore del film è senz'altro la prima quando Frank e Marla entrano nel paese dei balocchi di Hughes e diventano Hughes-dipendenti al punto di rinunciare alla loro felicità personale. Giustamente, sembra concludere Beatty che abbandonate certe riserve mentali s'è identificato col personaggio forse oltre il dovuto." (Giorgio Carbone, 'Libero', 27 aprile 2017)