L'avversario

L'adversaire

SVIZZERA 2002
Per 18 anni era riuscito a mentire a tutti i familiari, fingendo una rispettabile vita professionale da medico a Ginevra. Ma era solo un clamoroso bluff, dettato dalla necessità di uno status sociale e dalla vergogna di deludere i suoi cari. Quando scoprono la verità, l'impostore uccide moglie, figli, i propri genitori, e tenta il suicidio. Era il gennaio 1993. Dalla storia vera di Jean-Claude Romand.
SCHEDA FILM

Regia: Nicole Garcia

Attori: Daniel Auteuil - Jean-Marc Faure, Géraldine Pailhas - Christine Faure, François Berléand - Remi, François Cluzet - Luc, Emmanuelle Devos - Marianne, Alice Fauvet - Alice, Martin Jobert - Vincent, Michel Cassagne - Padre di Jean-Marc, Joséphine Derenne - Madre di Jean-Marc, Anne Loiret - Cécile, Olivier Cruveiller - Jean-Jacques, Nadine Alari - Madre di Christine, Nicholas Abraham - Xavier, Bernard Fresson - Padre Di Christine, François Berléand - Rémi, Humbert Balsan - Dr. Michel Philippot, Hubert Saint-Macary - Dr. Lantier

Soggetto: Emmanuel Carrère - romanzo

Sceneggiatura: Jacques Fieschi, Frédéric Bélier-Garcia, Nicole Garcia

Fotografia: Jean-Marc Fabre

Musiche: Angelo Badalamenti

Montaggio: Emmanuelle Castro

Scenografia: Véronique Barnéoud

Costumi: Nathalie du Roscoät

Altri titoli:

The Adversary

El adversario

Durata: 129

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: romanzo omonimo di Emmanuel Carrère (ed. Einaudi)

Produzione: FEDERAL OFFICE FOR CULTURE, FRANCE 3 CINEMA, LE STUDIO CANAL+, LES FILMS ALAIN SARDE, PAULINE'S ANGEL, SOFICA IMAGE 8, TELEVISION SUISSE-ROMANDE, VEGA FILM AG, VERTIGO FILMS S.L., VIA DIGITAL

Distribuzione: NEXO

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO AL 55. FESTIVAL DI CANNES 2002.
CRITICA
"La Garcia fa uso della narrazione in cornice, a strage già consumata, alternando l'evoluzione della crisi del protagonista con scene di vita quotidiana e d'intimità casalinga. La sua ottica non è psicologica: non è neppure la ricostruzione giudiziaria, né tantomeno un'interpretazione o una spiegazione del 'caso'; è il punto di vista tragico, dove la volontà umana soccombe al Fato lasciandoti, alla fine, un senso di vertigine per l'impossibilità di attribuire un senso alla terribile storia". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 26 maggio 2002).

"Il film non è in grado di dare risposte mai fornite dal protagonista: si limita a presentare e analizzare il caso, molto correttamente. Senza essere bello, è sostenuto dalla forza enigmatica e stupida della vicenda tuttora inspiegata: e la faccia chiusa di Daniel Auteuil, protagonista bravo, conserva tutto il mistero del personaggio". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 11 aprile 2003)

"Con 'L'avversario' la brava Nicole Garcia ('Place Vendôme') porta al cinema un fatto di cronaca nera del '93 che ispirò già il metaforico 'A tempo pieno' di Laurent Cantet. Secco, teso e avvincente. Insieme a 'Roberto Succo' un bell'esempio di cinema nero all'europea, aritmico e privo di cliché hollywoodiani. Auteuil è un mostro di bravura". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 11 aprile 2003)