La seduzione

ITALIA 1973
Giornalista in Francia, Giuseppe Laganà torna dopo quindici anni nella natia Sicilia, richiamato dal ricordo di Caterina la ragazza amata, ora vedova e madre dell'adolescente Graziella. Riconquistata senza fatica la sua antica fiamma, Giuseppe ne frequenta assiduamente la casa. Quindicenne spregiudicata, Graziella, affascinata dal quarantenne amante della madre, comincia una maliziosa opera di seduzione che ha un prevedibile sbocco. Scoperta la loro tresca, Caterina ne è traumatizzata, ma poi finisce per adeguarsi alla situazione spartendo Giuseppe con la figlia. Quando costui, però le tradisce entrambe, con un'amica di Graziella, Caterina impugna una pistola e lo uccide.
SCHEDA FILM

Regia: Fernando Di Leo

Attori: Lisa Gastoni - Caterina, Maurice Ronet - Giuseppe, Jenny Tamburi - Graziella, Graziella Galvani - Luisa, Pino Caruso - Alfredo, Barbara Marzano - Amica di Graziella, Luigi Antonio Guerra, Giorgio Dolfin, Rosario Bonaventura, Ornella Muti

Soggetto: Ercole Patti - romanzo

Sceneggiatura: Luisa Montagnana, Ercole Patti, Marino Onorati, Fernando Di Leo

Fotografia: Franco Villa

Musiche: Luis Enríquez Bacalov

Montaggio: Amedeo Giomini

Scenografia: Francesco Cuppini

Costumi: Roberto Ranucci

Altri titoli:

Seduction

Verführung einer Sizilianerin

Durata: 100

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA, EASTMANCOLOR, TELECOLOR

Tratto da: romanzo "Graziella" di Ercole Patti

Produzione: CINEPRODUZIONI DAUNIA '70

Distribuzione: REGIONALE - DOMOVIDEO

CRITICA
"E' un film ispirato al romanzo di Ercole Patti 'Graziella', del quale il regista ha colto soprattutto gli elementi che meglio si prestavano a una torbida trasposizione per immagini. Immersa da cima a fondo in un'atmosfera di greve sensualità, la vicenda manca di quei significati psicologici e di costume che soli avrebbero potuto almeno in parte giustificarla. Anche la ribellione finale della donna alla vicenda della figlia nasce più dall'istinto materno, dallo schifo, dalla gelosia, che da un vero riconoscimento della rispettiva vita immorale". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 76, 1974)