La Celestina

ITALIA 1964
Celestina è un'attivissima donna d'affari milanese, che si occupa di un genere di "public relations" non precisamente lecito, ma che le consente una vita piuttosto agiata anche se assai movimentata. Celestina, in effetti, non è altri che una "madame", la quale usa le sue ragazze come esca per prendere all'amo vari industriali per trasformarli in sue vittime. Per la sua attività non sarà trascinata nei gorghi di una meritata punizione solo perché in suo favore interverranno alte e misteriose protezioni politiche.
SCHEDA FILM

Regia: Carlo Lizzani

Attori: Assia Noris - Celestina, Beba Loncar - Luisella, Raffaella Carrà - Bruna, Marilù Tolo - Silvana, Piero Mazzarella - Moretti, Mirella Maravidi - Anna, Maria Pia Arcangeli - Armanda, Milla Sanoner - Loredana, Goffredo Alessandrini - Conte Montesti, Franco Nero - Fabrizio, Massimo Serato - Marcello, Daliah Lavi - Daniela, Ettore G. Mattia - Cantelli, Venantino Venantini - Carlo, Nino Crisman

Soggetto: Fernando De Rojas - commedia, Assia Noris, Giorgio Stegani

Sceneggiatura: Massimo Franciosa, Luigi Magni, Carlo Lizzani

Fotografia: Oberdan Troiani

Musiche: Piero Umiliani

Montaggio: Mario Serandrei

Scenografia: Enrico Tovaglieri

Costumi: Sebastiano Soldati

Altri titoli:

La Celestina P...R...

Durata: 105

Genere: COMICO COMMEDIA

Tratto da: liberamente ispirato alla commedia omonima di Fernando De Rojas (1470-1541)

Produzione: ASTON FILM (ROMA)

Distribuzione: REGIONALE - ASTON FILM

NOTE
- REVISIONE MINISTERO GENNAIO 2000
CRITICA
"Diretto con molta scioltezza da Lizzani, corre felicemente senza preoccuparsi di conferire un minimo di credibilità alla storia e ai caratteri dei protagonisti. Le punte più a fuoco sono in certi personaggi laterali (...) Assia Noris rivela più sapore e più mordente che in tutti i suoi edulcorati film degli anni '30 e '40. Qui finalmente si trova nei panni di un personaggio niente affatto zuccherato, anzi con una forte dose di cinismo." (Ercole Patti, "Tempo", maggio 1965)

"Un modesto lavoro appena ravvivato da una certa verve della protagonista. Regia di mestiere." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 57, 1965)