JOHN IL BASTARDO

ITALIA 1967
John ha sempre covato nel suo cuore una rabbia feroce contro il destino che lo ha voluto far nascere col marchio infamante di "bastardo". Per una coincidenza fatale egli scopre chi è suo padre: don Diego Tenorio, ricco possidente messicano. John è determinato a sfogare la sua rabbia. Il suo odio si abbatte con studiata determinazione su quella che avrebbe dovuta essere la sua famiglia. Circuisce, riuscendo alla fine a farla cadere, Antonia, moglie del fratellastro Francisco, semina poi odio tra padre e figlio e assiste con gelido atteggiamento alla situazione che si determina, quando si rivela per quello che è: figlio illegittimo di Don Diego e amante della cognata Antonia. La situazione è tesa: don Francisco, volendo vendicare l'onta subita, viene ucciso da John in duello e Antonio si suicida per la vergogna. John è ormai soddisfatto, ma il sicario assoldato da due donne mormone, da lui precedentemente sedotte, lo raggiunge. Egli rimane schiacciato dalla pesante statua di un santo.
SCHEDA FILM

Regia: Armando Crispino

Attori: Mirella Pompili, Margherita Horowitz, Patrizia Valturri - Edith, Nadia Scarpitta - Linda, Gia Sandri - Gertrud, John Richardson - John, Glauco Onorato - Morenillo, Martine Beswick - Antonia, Claudio Camaso - Francisco, Luisa Della Noce - Sara, Loredana Giustini, Claudio Gora - Don Diego, Thelma Anderson, Furio Meniconi - Papa' Buck, Piero Vida, Gordon Mitchell - Danita, Vittorio Manfrino

Soggetto: Lucio Manlio Battistrada, Armando Crispino

Sceneggiatura: Lucio Manlio Battistrada, Armando Crispino

Fotografia: Sante Achilli

Musiche: Nico Fidenco

Montaggio: Franco Fraticelli

Scenografia: Francesco Cuppini

Durata: 110

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: CROMOSCOPE - EASTMANCOLOR

Tratto da: DA UN'IDEA DI SAURO SCAVOLINI

Produzione: FRANCESCO E VINCENZO GENESI PER HERCULES COMPAGNIA CIN.CA

Distribuzione: TITANUS

NOTE
MUSICA DIRETTA DA: GIANNI DELL'ORSO.
CRITICA
"Il western all'italiana ci aveva dato mesi or sono l'Amleto [...]. Adesso, rispettando la storia dell'arte dello spettacolo, ecco il Don Giovanni [...] che il giovane Crispino avrebbe voluto condire d'ironia senza che però le sue buone intenzioni riescano a trapelare [...]". (Anonimo, "Film Mese", n. 18, luglio 1968).