In the Soup - Un mare di guai

In the Soup

GERMANIA 1992
Adolpho, un aspirante regista, sogna di realizzare grandi film, ma non ha neppure di che pagare l'affitto. In preda alla disperazione, mette un annuncio sul giornale per vendere la sua monumentale sceneggiatura al miglior offerente. Inaspettatamente si fa vivo Joe, un piccolo gangster che compra la sceneggiatura e si mostra molto interessato ai progetti di Adolpho. Infatti Joe non fa altro che promettere ad Adolpho di finanziargli il film, ma intanto non si lascia sfuggire la ghiotta occasione di rubare una macchina, forzare la serratura di un appartamento, ricettare merce rubata. A poco a poco, Adolpho rimane affascinato dal mondo di Joe. Joe, da parte sua, è intenerito dalla sconfinata ingenuità di Adolpho e lo aiuta a intrecciare una storia con Angelica, la bella vicina di casa.
SCHEDA FILM

Regia: Alexandre Rockwell

Attori: Steve Buscemi - Adolpho Rollo, Seymour Cassel - Joe, Jennifer Beals - Angelica, Pat Moya - Dang, Will Patton - Skippy, Steven Randazzo - Louis Bafardi, Francesco Messina - Frank Bafardi, Jim Jarmusch - Monty, Carol Kane - Barbara, Stanley Tucci - Gregoire, Rockets Redglare - Guy, Elizabeth Bracco - Jackie, Debi Mazar - Suzie, Sully Boyar - Uomo anziano

Soggetto: Alexandre Rockwell, Tim Kissell

Sceneggiatura: Alexandre Rockwell, Tim Kissell

Fotografia: Phil Parmet

Musiche: Mader

Montaggio: Dana Congdon

Scenografia: Mark Friedberg

Costumi: Elizabeth Bracco

Altri titoli:

Un mare di guai

In the Soup - Alles Kino

Durata: 95

Colore: B/N

Genere: GROTTESCO

Produzione: JAMES H. STARK E HANK BLUMENTHAL PER ALLIANCE CO. LTD, ALTA FILMS, CACOUS FILMS INC., MIKADO SRL, PANDORA FILM, WHY NOT PRODUCTIONS, ODESSA FILM

Distribuzione: MIKADO FILM

NOTE
- SUONO: POWELWDOWCAK.

- GRAN PREMIO DELLA GIURIA PER FILM DRAMMATICO AL SUNDANCE FILM FESTIVAL 1992.
CRITICA
"Film affastellato e confuso, bizzarro e sconnesso." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 115, 1993)

"Nel grande ventaglio del cinema americano c'è uno spicchio in cui continuano a incontrarsi i fedelissimi del bianco e nero. Che rifiutano il technicolor, e quindi il consenso della platea, vuoi perché costretti a realizzare film a basso costo, vuoi perché non vogliono edulcorare la realtà. Si tratta generalmente di autori ribelli a Hollywood, ai quali una New York stilizzata nell'aspro e nell'assurdo offre scenari accattivanti: basti ricordare 'Stranger than Paradise' e 'Daunbailò'. A questa famiglia appartiene la commedia 'In the soup', dove non a caso fa la sua apparizione anche Jim Jarmusch (uno dei padrini del cinema indipendente Usa), presentata in concorso a Venezia dopo che ha vinto il festival di Sundance, dove ha anche ottenuto il premio per il migliore attore." (Giovanni Grazzini, 'L'Indipendente')