FANFULLA DA LODI

ITALIA 1940
Fanfulla da Lodi, al soldo del signore di Termoli, conquista il castello di Saccolo. Ma, dopo la vittoria, si impietosisce della sorte del vinto e della sua bellissima figliuola; egli promette la vita al vecchio prigioniero e fa fuggire la ragazza con il cugino di lei ferito durante il combattimento. Quando il Termoli sopravviene, ordina l'uccisione del Sassolo e l'inseguimento dei fuggitivi, poiché egli desidera far sua la ragazza. Fanfulla si ribella e si allontana per salvare i due fuggiaschi. Dopo una lunga serie di traversie drammatiche - durante le quali il Fanfulla, stanco della sua vita avventurosa, ha cercato una parentesi di pace in un convento francescano - la ragazza insieme con il cugino, è presa prigioniera dagli scherani del Termoli. Allora Fanfulla, abbandonato il saio, si diparte per questa opera di giustizia: con i suoi uomini, presto radunati, assalta il castello e salva i suoi protetti.
SCHEDA FILM

Regia: Carlo Duse, Giulio Antamoro

Attori: Ennio Cerlesi - Fanfulla Da Lodi, Germana Paolieri - Laura Di Sassuolo, Osvaldo Valenti - Franco Di Genova, Guido Celano - Il Duca Di Termoli, Carlo Duse - Torvaspada, Anita Farra - Viola La Fantesca, Rubi Dalma - Helene, Riccardo Billi - "Rubagalline", Luigi Catoni - "Furbizia", Piero Pastore - Marco, Achille Majeroni - Il Signore Di Sassuolo, Cesare Fantoni - Henri Di Overnie, Bragalone Laurenti - Bracalone, Mario Mazza, Tino Scotti, Cesare Zoppetti, Renato Navarrini, Biagio Dattino

Soggetto: Leo Bomba

Sceneggiatura: Leo Bomba, Carlo Duse

Fotografia: Václav Vích

Musiche: Ezio Carabella

Montaggio: Giancarlo Cappelli

Scenografia: Ottavio Scotti

Durata: 83

Colore: B/N

Genere: AVVENTURA

Produzione: TITANUS

Distribuzione: ODIT TITANUS

NOTE
GIRATO NEGLI STABILIMENTI TITANUS ALLA FARNESINA. IL FILM FUDIRETTO ANCHE DAL CONTE ANTAMORO CHE, STRANAMENTE, NELLE RECENSIONI D'EPOCA NON VIENE MAI CITATO.
DIALOGHI: GIUSEPPE ZUCCA.
DIRETTORE DI PRODUZIONE: GIOVANNI B. SEYTA.
CRITICA
"Il film è fortemente colorito, sbrigativo, senza mezzi termini: i buoni e bravi da una parte, i rei e i malvagi dall'altra. ha diretto Carlo Duse che è anche uno degli interpreti. (...) La regia ha il torto di essere troppo torva e truce quando non è trucibalda. Ma, per essere un debuttante in questo campo, rivela già un certo mestiere." (Sandro De Feo, "Il Messaggero", 11 febbraio 1940).