Enrico IV

ITALIA 1943
A causa di una caduta da cavallo provocata da un rivale in amore, il conte Enrico Di Nolli perde la memoria e crede di essere Enrico IV. Chiuso nel suo maniero, il conte inizia a comportarsi come il re e trascura la donna che ama, Matilde, che però continua a sperare nella sua guarigione. Solo quando lei muore, il conte riesce a ritrovare la memoria, ma il suo vecchio rivale ora sta insidiando Frida, la figlia di Matilde. A lui non resta che difenderla...
SCHEDA FILM

Regia: Giorgio Pastina

Attori: Osvaldo Valenti - Conte Enrico Di Nolli/Enrico IV, Clara Calamai - Matilde Spina/Frida, figlia di Matilde, Enzo Biliotti - Dottor Dionisio Genoni, Luigi Pavese - Barone Tito Belcredi, Ruby Dalma - Sig.ra Grietti, direttrice della casa di mode, Lauro Gazzolo - Giovanni, Guido Celano - Barberis, Antonio Battistella - Rodolfo, Ori Monteverdi - Cesarina, Peppino Spadaro - Il servo Luigi, Nino Marchesini - Amico di Belcredi, Luigi A. Garrone - Gelsomino, Pietro Bigerna - Franco/Arialdo, Augusto Marcacci - Lolo/Landolfo, Giorgio Piamonti - Momo/Ordulfo, Checco Rissone - Fino Pagliuca/Bertoldo, Mario Brizzolari, Liliana Ruffo, Renato Malavasi

Soggetto: Luigi Pirandello - commedia

Sceneggiatura: Angelo Besozzi, Giorgio Pastina, Stefano Landi, Fabrizio Sarazani, Vitaliano Brancati - non accreditato

Fotografia: Carlo Montuori

Musiche: Enzo Masetti

Montaggio: Mario Serandrei

Scenografia: Gastone Simonetti

Arredamento: Cesare Baietti

Costumi: Maria De Matteis

Durata: 88

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO STORICO

Tratto da: commedia omonima in tre atti di Luigi Pirandello

Produzione: CINES

Distribuzione: ENIC

NOTE
- IL FILM E' STATO GIRATO NEGLI STUDI DI CINECITTA'.

- OSVALDO VALENTI E' DOPPIATO DA AUGUSTO MARCACCI CHE, ESSENDO UNO DEGLI ALTRI INTERPRETI DEL FILM, E' A SUA VOLTA DOPPIATO DA AMILCARE PETTINELLI.
CRITICA
"[...] non c'è quel dialogo serrato, quel grandinare di logica che ti martella di continuo la mente, non ci sono quei tipi torniti con vigorosa vivacità e con profonda ironica umanità: non c'è insomma Pirandello. Se, dato il soggetto, il film non si dovesse confrontare col dramma, risulterebbe una fatica piana, nitida e scorrevole, ma stagnante nella banalità [...] Osvaldo Valenti fa di questo Enrico IV una seconda edizione, riveduta e corretta, del Giannetto di 'La cena delle beffe', ma la fa benissimo." (Jacopo Rizza, "Il Giornale d'Italia", 25 dicembre 1943)

"La pellicola è diretta con impegno, ed anche per la buona interpretazione riesce a tener desto l'interesse dello spettatore. Buona la fotografia ed efficace il commento musicale." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 18, 1943)