Carnera - The Walking Mountain

ITALIA 2008
La vita, i combattimenti e gli amori del campione di pugilato Primo Carnera, soprannominato la 'montagna che cammina'. Il suo successo e la conquista del titolo mondiale lo trasformarono in un idolo e simbolo di riscatto per tutti gli italiani emigrati negli Stati Uniti.
SCHEDA FILM

Regia: Renzo Martinelli

Attori: Andrea Iaia - Primo Carnera, Anna Valle - Pina Kovac, F. Murray Abraham - Leon See, Kasia Smutniak - Emilia Tersini, Paolo Seganti - Eudeline, Paul Sorvino - Ledudal, Antonio Cupo - Max Baer, Burt Young, Nino Benvenuti

Sceneggiatura: Renzo Martinelli

Fotografia: Saverio Guarna

Musiche: Aldo De Scalzi, Pivio

Montaggio: Osvaldo Bargero

Scenografia: Rossella Guarna

Arredamento: Benedetta Ponzoni, Fabienne Arzul

Costumi: Massimo Cantini Parrini

Effetti: Simone Riginelli

Durata: 125

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO SPORTIVO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: RENZO MARTINELLI PER MARTINELLI FILM COMPANY INT., RTI, GIUSEPPE MARRA COMMUNICATIONS

Distribuzione: MEDUSA (2008)

Data uscita: 2008-05-09

TRAILER
CRITICA
"In piena globalizzazione, spunta il mito nostrano di Primo Carnera, campione dei pesi massimi nel 1933, descritto (con licenza) in questa cinebiografia kolossal. Andrea Iaia, due metri d'altezza come il boxeur friulano, funziona come ingenuo eroe, che recita Dante a memoria e conosce l'opera. Svelando il senso d'appartenenza al proprio paese, che trasformò Carnera in un simbolo, il regista conduce lo spettatore a riviverne l'infanzia problematica (da bimbo aveva una fame spropositata), la gioventù discriminata (troppo alto per andare con le ragazze), l'incontro con la moglie Pina Kovacic (Anna Valle)." (Cinzia Romani, 'Il Giornale', 9 maggio 2008)

"L'ammirevole tema del film è senz'altro la sfida: quella pura e dura della fiction che si consuma tra le quattro corde del ring e quella produttiva che vede il nostro cinema competere sul suo terreno col gigante Usa. 'Carnera - The Walking Mountain' rievoca infatti con il piglio del kolossal la veritiera mitografia di un eroe sportivo della storia italiana, quel Primo Carnera che da patetica attrazione da circo riuscì a trasformarsi in campione mondiale dei pesi massimi. L'eclettico Renzo Martinelli ha il merito di non cincischiare con le pretensioni d'autore e di spingere a fondo il pedale sui meccanismi cari al grande pubblico: identificazioni scrupolose, rapsodie dei sentimenti, senso d'appartenza patriottica e uno schermo sempre teso a sembrare più grande della vita. Non si può chiedere al film, va da sé, una particolare raffinatezza e la rinuncia ai cliché del filone sport & vita, ma il protagonista Andrea Iaia regge, i comprimari Burt Young e Murray Abraham bucano lo schermo, il ritmo incalza e la tecnica digitale (quasi due anni di lavoro al computer) ricostruisce a dovere gli orgasmi di folla che accompagnarono i momenti clou della scalata al successo del Gigante Buono anni Trenta. (...) L'aspetto alquanto melenso - irreperibile, per esempio, nei modelli del calibro di 'Toro scatenato' - è incarnato dai quadretti familiari sul leitmotiv della vita all'insegna del sacrificio e dall'insistenza compiaciuta con cui si svelano le ruberie e gli intrighi dei procuratori senza scrupoli che gettano ancora oggi, tra l'altro, qualche ombra di combine dietro le quinte dei suoi match più celebri. In questo senso è fatale che il vero cuore drammaturgico del racconto si ritrovi nello scontro selvaggio con Max Baer anziché nei momenti di gloria... In fondo l'umanità, la forza d'animo e il coraggio sono il sale dell'epica del perdente." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 10 maggio 2008)

"'Carnera' presenta una efficace narrazione della fisicità e della gloria sportiva, ma anche della malinconia e solitudine di un personaggio così abissalmente diverso da tutti." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 16 maggio 2008)