Shall We Dance?

Shall We Dance

Deludente Gere nella commedia con J.Lo. Sottotono anche Susan Sarandon

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USA 2004
John Clark è un avvocato di successo: un'ottima posizione, una bella moglie, due figli meravigliosi. Eppure tutto questo sembra non bastargli più. La sera, tornando in metropolitana a casa dal lavoro vede Paulina guardare fuori dalla finestra di una scuola di danza. La sua vita cambia radicalmente quando decide di seguire delle lezioni di ballo e di diventare un ballerino da competizione.
SCHEDA FILM

Regia: Peter Chelsom

Attori: Richard Gere - John Clark, Jennifer Lopez - Paulina, Susan Sarandon - Beverly Clark, Stanley Tucci - Link Peterson, Lisa Ann Walter - Bobbie, Anita Gillette - Miss Mitzi, Bobby Cannavale - Chic, Omar Benson Miller - Vern, Tamara Hope - Jenna Clark, Stark Sands - Evan Clark, Richard Jenkins - Detective Devine, Nick Cannon - Scotty, David Sparrow - Louis, Diana Salvatore - Tina, Mya - La ragazza di Vern, Stan Lesk - Uomo dei fiori, Sharon Bajer - La donna al party, Deborah Yates, Kim Kindrick, J.D. Crew

Soggetto: Masayuki Suo

Sceneggiatura: Masayuki Suo - sceneggiatura del 1996, Audrey Wells

Fotografia: John de Borman

Musiche: Gabriel Yared, John Altman

Montaggio: Charles Ireland

Scenografia: Caroline Hanania

Costumi: Sophie Sophie de Rakoff

Effetti: Tim Harding

Durata: 106

Colore: C

Genere: MUSICALE ROMANTICO

Tratto da: ispirato al film giapponese "Shall we dansu" (1996) scritto e diretto da Masayuki Suo

Produzione: SIMON FIELDS PER MIRAMAX FILMS

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

Data uscita: 2004-10-29

NOTE
- REMAKE DEL FILM OMONIMO DIRETTO DA MASAYUKI SUO NEL 1997.

- COREOGRAFIE DI JOHN O'CONNELL.
CRITICA
"Perché non dirlo se un film ha la grazia e il garbo del passatempo che non pretende di più ma non è stupido, non è volgare, investe i sentimenti umani comuni e quindi non vuole strabiliare con alcun effetto speciale ma non cede al ricatto del piagnisteo o della sdolcinatezza, ed è realizzato con perizia? Diciamolo, dunque, di 'Shall We Dance'? (...) La gran parte della piacevolezza del film è nel microcosmo di normale e allo stesso tempo straordinaria follia che popola la scuola di ballo. Soprattutto un pirotecnico Stanley Tucci, collega del protagonista, che alla vita non chiede altro se non spogliarsi dai grigi abiti dell'executive per lanciarsi in pista, parrucca corvina e fasciante costume pieno di strass, in un indiavolato cha cha cha. Esiste il cinema fatto per ricordare i problemi, ed esiste anche quello che li fa dimenticare." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 29 ottobre 2005)

"Come si raggiunge la felicità? Se i filosofi si grattano la pera da centinaia di anni, la scaltra sceneggiatrice Audrey Wells ha le idee molto più chiare. E risponde pronta: ballando. Almeno è quanto sostiene nella romanticissima commedia 'Shall We Dance?', il solito titolo incomprensibile per chi non mastica l'inglese e che Celentano aveva già inconsapevolmente tradotto quarant'anni fa: 'Scusi, vuol ballare con me?'. Ben diretto da Peter Chelsom, uno che si intende di storie rosa, il film è per la verità il clone di una ignota pellicola giapponese. (...) Il finale, inatteso ma non troppo, va tenuto segreto per non rovinare la sorpresa agli spettatori e soprattutto alle spettatrici, che ancora una volta resteranno ammaliate dal fascino indistruttibile di Richard Gere, infischiandosene allegramente se ha le espressioni contate. Comunque è lui il re di una commedia che fila via liscia, con un umorismo a volte eccessivo e un pizzico di commozione. Avviso ai naviganti assatanati: l'ingrassata Jennifer Lopez non mostra un centimetro di pelle." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 29 ottobre 2004)

"La cifra è, più o meno, quella solita dei tanti film americani sulla danza. Il regista inglese Peter Chelsom, di cui ricorderete 'Basta guardare il cielo' e 'Serendipity', l'ha risolta, sulla traccia del testo predisposto per lui da Audrey Welles, in modo da sciorinarci di fronte le più svariate esibizioni coreutiche, tanghi, soprattutto rumbe, valzer e molto liscio, privilegiando soprattutto quelli pur tenendo d'occhio, almeno un po' le psicologie dei singoli personaggi e il disegno di molti altri in secondo piano. Se si accetta la sua scelta lo si deve principalmente al fatto che, nei panni del protagonista, c'è Richard Gere, senza i suoi capelli grigi naturali e impegnatissimo a ballare anche meglio di come ballava il tip tap in 'chicago'. Così, nonostante molte facilità di racconto e certe svolte romantiche vicine al patetismo, si può stare a un gioco sostenuto con grazia anche da Susan Sarandon e da Jennifer Lopez, i due personaggi femminili." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 29 ottobre 2004)

"Il film è accettabile sin verso la fine: l'ultimo quarto d'ora è un pastrocchio contraddittorio e molto melenso, spietatamente caruccio e irrimediabilmente insopportabile, stucchevole." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 29 ottobre 2004)

"Piacerà a molti uomini di mezza età che sperano d'incontrare una Jennifer Lopez a ridargli la scossa. Ma anche a chi s'interessa alla filosofia della danza che cambia la vita." (Giorgio Carbone, 'Libero', 29 ottobre 2004)

"Nel ballo c'è qualcosa che commuove. Nel sorriso di Richard Gere e nel fondoschiena di Jennifer Lopez, anche. Per non parlare di Stanley Tucci e Susan Sarandon, che sono effettivamente due splendidi attori. Ma, per fortuna, al cinema le ricette spesso non funzionano. E, nonostante tanto cast, 'Shall We Dance?' di Peter Chelsom lascia freddi come il marmo." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 29 ottobre 2004)