MI FAI UN FAVORE

ITALIA 1997
Stella vive a Roma da sola (al piano di sopra ci sono i genitori), lavora come cameriera in una trattoria ma non si sente realizzata e vorrebbe fare l'attrice. Anche la sua amica Roberta ha le stesse ambizioni ma qualche volta hanno timore di confessarlo reciprocamente. Un giorno Stella scopre di aspettare un figlio da Leonardo, il ragazzo con cui ha un rapporto e che, lavorando a Milano, sta con lei solo nei fine settimana. All'inizio Stella pensa di interrompere la gravidanza senza dire niente a nessuno. Poi capita che Stefania, una ragazza conosciuta ad un provino, le lasci in custodia la figlia piccola Claudia. Facendo la mamma involontaria, Stella riesce a comprendere meglio i bambini, la loro fragilità, la delicatezza, le difficoltà ma anche la bellezza di farli crescere. Dopo questa esperienza, e dopo aver rivelato la situazione sia a Leonardo sia ai genitori, Stella decide di portare a termine la gravidanza, avendo più fiducia in se stessa e negli altri.
SCHEDA FILM

Regia: Giancarlo Scarchilli

Attori: Flavio Albanese - Marco, Jo Champa - Stefania, Urbano Barberini - Tommy, Paola Tiziana Cruciani - Cecilia, Franco Interlenghi - Mario, Marisa Merlini - Amelia, Alessandro Gassmann - Rodolfo, Ornella Muti - Stella, Claudio Bigagli - Leonardo, Maria Amelia Monti - Roberta, Julienne Liberto - Claudia, Ewa Aulin - Dyane

Soggetto: Giancarlo Scarchilli

Sceneggiatura: Giancarlo Scarchilli, Liliana Eritrei

Fotografia: Roberto Meddi

Musiche: Luis Enríquez Bacalov

Montaggio: Ugo de Rossi

Scenografia: Stefano Giambanco

Costumi: Corrado Colabucci

Durata: 105

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: CEP

Distribuzione: MEDUSA - MEDUSA VIDEO

NOTE
REVISIONE MINISTERO LUGLIO 1997
- COSTUMI SONO DI GIORGIO ARMANI
- FONICO: ROBERTO FORREST
CRITICA
"C'era una volta il femminismo, 'Io sono mia' e l'autodeterminazione: il film di Scarchilli è tendenzialmente buonista, antiabortista e forse più adeguato al formato televisivo di prima serata. Ma ad Urbano Barberini, il gay della porta accanto che si uccide per amore d'un uomo sposato, va il premio per la frase peggiore d'una sceneggiatura già sufficientemente inesperta: 'M'innamoro solo degli uomini veri e gli uomini veri amano le donne'. Strisciante sessismo. Come dire: chi non è madre non è una 'vera' donna e gli omosessuali non sono 'veri' maschi. Due categorie d'imperfetti, destinate all'infelicità (o, peggio, alla morte). Roba d'altri tempi...". (Fabio Bo 'Il Messaggero', 21 ottobre 1997)

"La situazione evoca 'Kolya' l'Oscar al film straniero dell'anno scorso, e andrebbe benissimo per una commedia sentimentale di Hollywood. Tanto più che la Muti, fotogenica come un tempo ma più brava, fa con spirito la vittima della piccola 'paraculetta' e che la bambina carina senza leziosaggini è scelta molto bene. Ma qui intervengono i problemi . Non tanto per la tentazione antiabortista che traversa il film di Giancarlo Scarchilli: ognuno, in fondo ha il diritto di dire quel che crede con i mezzi che gli competono. Quel che non funziona è l'improvviso cambio di marcia che trasforma 'Mi fai un favore' da commedia un po' convenzionale ma gradevole, in dramma: l'amico Tommy, cinefilo gay, si toglie la vita; Stella pone al fidanzato interrogativi sul diritto alla vita pronti per il 'dibattito in studio'; una musica invadente si spalma sulle immagini. Costando la perdita di autenticità a un film che aveva il dono della naturalezza e di un cast bene assortito, dove si rivedono volentieri, nelle parti dei genitori della protagonista Marisa Merlini e Franco Interlenghi". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 16 ottobre 1997)