HERCULES

ITALIA 1983
La lunga introduzione ci fa sapere che, all'inizio del tempo, dai frammenti del vaso di Pandora andato in pezzi ebbero origine i pianeti. Sotto l'occhio vigile di Zeus, e delle sue dee assistenti nonché figlie, tutto si svolgeva con calma e armonia. Ma Zeus procreò un figlio, mezzo uomo e mezzo dio, semidio per intenderci, e lo chiamò Hercules. Infanzia sfortunata, pericoli a non finire messigli innanzi dall'invidiosa dea Era, guerra aperta dichiaratagli dal perfido re di Tera, Minosse, con la complicità di Dedalo alleanza superpotente della maga Circe, portano l'eroe ad incontrare ostacoli, nemici e fatiche sovrumane, suii quali naturalmente trionfa con relativa facilità e disinvoltura. Riuscirà anche a liberare dalla condanna a morte l'innamorata Arianna, (suprema sua fatica ed impagabile sua ricompensa), dalle mani dell'empio Minosse, che, in nome della scienza, si oppone agli dei.
SCHEDA FILM

Regia: Luigi Cozzi

Attori: Lou Ferrigno - Hercules, William Berger - Re Minosse, Delia Boccardo - Athena, Stelio Candelli - Padre, Bobby Rhodes - Re Henooama, Claudio Cassinelli - Zeus, Valentina Montanari - Ancella, Gabriella Giorgelli - Madre, Gianni Garko - Valcheo, Sybil Danning - Arianna, Mirella D'Angelo - Circe, Raf Baldassarre - Sostratto, Ingrid Anderson - Cassiopea, Rossana Podestà - Hera

Soggetto: Luigi Cozzi

Sceneggiatura: Luigi Cozzi

Fotografia: Alberto Spagnoli

Musiche: Pino Donaggio

Montaggio: Sergio Montanari

Scenografia: Antonello Geleng

Costumi: Adriana Spadaro

Durata: 98

Colore: C

Genere: FAVOLA

Specifiche tecniche: PANORAMICO

Produzione: MENAHEM GOLAN YORAN GLOBUS

Distribuzione: CEIAD (1983) - COLUMBIA TRI STAR HOME VIDEO

CRITICA
"Cozzi tenta di rinnovare il successo del filone mitologico, con finanziamenti americani e una gran quantità di effetti speciali fatti in casa. Ma non è più tempo di mister muscolo, e Lou Ferrigno è davvero un attore improponibile." (Francesco Mininni, Magazine italiano tv).

"La confezione si rivela piuttosto ingenua e risibile, evidenziando pochezza di fantasia. I costumi succinti di qualche dea la rendono ancora più comica". (Segnalazioni cinematografiche, vol. 96, 1983)