Giarabub
ITALIA - 1942

Durante la seconda guerra mondiale, il piccolo presidio di Giarabub viene totalmente isolato dal nemico. L'ultima autocolonna che porta i rifornimenti viene distrutta e il pugno d'uomini rimane alla mercé dell'avversario. Ad una richiesta di resa - sia pure onorevole - il comandante del presidio però risponde con la voce dei fucili e la lotta si accende implacabile. Alla fine, quando si salvano poche decine di uomini, molti sono restati a terra tra le bombe, e molti sono feriti, arriva una nuova ed estrema intimazione di resa da parte del nemico, che è vicino alla vittoria. Ma i soldati, eroici, rispondono issando il tricolore.
- Regia:
- Attori: - Maggiore Castagna, - Capitano Del Grande, - Dolores, - Maresciallo Romano, - Dottor Alberti, - Tenente Negri, - Meccanico Brambilla, detto "Mago Bakù", - Capitano De Cenzo, - Maggiore Squillace, - Radiotelegrafista Liberati, - Tenente Corsi, - Maggiore John Williams, - Tenente Baghetti, - Il colonnello, - Il capitano medico, - Tenente Martini, - Tenente Sordi, - Capitano Lorenzi, - Tenente Visca, - Il cuoco, - Un giocatore di carte, - Ufficiale al telefono in trincea, - Ufficiale con la mitragliatrice inceppata, - Tenente Isnenghi, , , , , , , ,
- Soggetto: Asvero Gravelli
- Sceneggiatura: Orio Vergani, Gian Gaspare Napolitano, Asvero Gravelli, Gherardo Gherardi, Alberto Consiglio, Oreste Biancoli
- Fotografia: Giuseppe Caracciolo, Livio Dall'Aglio - (esterni in Africa)
- Musiche: Renzo Rossellini - Canzone: "Sagra di Giarabub" di Mario Ruccione
- Montaggio: Eraldo Da Roma
- Scenografia: Amleto Bonetti
- Arredamento: Paolo Reni
- Costumi: Paolo Reni
- Aiuto regia: Giorgio Cristallini - (assistente), Giorgio Zambon - (assistente)
- Durata: 114'
- Genere: GUERRA
- Produzione: SCALERA-ERA FILM
- Distribuzione: SCALERA FILM
NOTE
- OLTRE A DORIS DURANTI, NEL FILM C'ERA UN SECONDO RUOLO FEMMINILE, QUELLO DELLA PROSTITUTA OLGA, INTERPRETATO DALL'ATTRICE DIANA TORRIERI, MA LE SCENE CHE LA RIGUARDAVANO SONO STATE SOPPRESSE IN FASE DI MONTAGGIO.
CRITICA
"La cinematografia italiana ha raggiunto con questo mirabile film una delle sue più grandiose affermazioni e, forse, la migliore. Si può ormai constatare, senza alcuna possibilità di dubbi, come i film di guerra italiani siano veramente artistici e composti con severa serietà e con altissimi intendimenti di esaltazione patriottica: oggi possiamo fare il confronto con molte produzioni estere e possiamo affermare che, in questo ramo cinematografico, il nostro Paese è in grado di primeggiare. (...) Il regista Goffredo Alessandrini, abilissimo, come sempre, nell'equilibrare l'intensità emotiva con la potenza dell'azione." (Giorgio Bianchi, 'Corriere Mercantile', 11 maggio 1942)