Due cuori tra le belve

ITALIA 1943
Un sedicente esploratore inizia una spedizione alla ricerca di un inesistente animale, mirando a carpire un cospicuo premio che uno scienziato ha lasciato in custodia alla propria figlia Laura. La ragazza partecipa alla spedizione cui partecipa - clandestinamente - anche Totò, buffo tipo, che innamorato di Laura costituirà la sua guardia del corpo. Così, attraverso una sequela di comiche avventure verranno smascherati i truffatori e Laura, ritrovato il suo babbo presso una tribù di selvaggi, si unirà al suo salvatore.
SCHEDA FILM

Regia: Giorgio Simonelli

Attori: Totò - Totò, Vera Carmi - Laura Berti, Enrico Glori - Mister Smith, Egilda Cecchini - Nalù, danzatrice Regina dei Cannibali, Lia Orlandini - Clara Palozzi, Arturo Bragaglia - Dottor Palozzi, Primo Carnera - Gran Capo dei cannibali, Umberto Spadaro - Stregone, Giovanni Grasso - Capocuoco, Guido Morisi - Romero, complice di Smith, Federico Collino - Pietro, il tecnico, Nando Bruno - Il piccolo gigante, Enzo Biliotti - Prof. Lorenzo Berti, Claudio Ermelli - Agatino, Carlo Cecchi (II), Vittorio Bartozzi, Lucy D'Albert, Oreste Bilancia, Stefano Daffinà, Tullio Galvani, Alfredo Martinelli, Alfredo Ragusa

Soggetto: Goffredo D'Andrea

Sceneggiatura: Vincenzo Rovi, Akos Tolnay, Steno

Fotografia: Ugo Lombardi, Guido Serra

Musiche: Mario Ruccione, Ezio Carabella

Montaggio: Giorgio Simonelli

Scenografia: Alberto Boccianti

Costumi: Vittorio Nino Savarese

Altri titoli:

Totò nella fossa dei leoni

Nella fossa dei leoni

Durata: 90

Colore: B/N

Genere: AVVENTURA COMICO

Tratto da: tratto dalla novella "Ventimila leghe sopra i mari" di Goffredo D'Andrea

Produzione: BASSOLI FILM - TIRRENIA CIN.

Distribuzione: ENIC

NOTE
- GIRATO NEGLI STABILIMENTI DI CINECITTA'.

- USCITO NEL 43' CON IL TITOLO "DUE CUORI TRA LE BELVE", NEL DOPOGUERRA E' STATO PROIETTATO CON IL TITOLO "NELLA FOSSA DEI LEONI".

- COREOGRAFIE DI VIRGILIO UBERTI.

- CONSIGLIERE COLONIALE: ANGELO LOMBARDI.
CRITICA
" (...) le trovate e le situazioni che non mancano nel copione sono state realizzate un po' fiaccamente senza quel ritmo, quel rilievo e quel mordente che le avrebbero rese veramente divertenti." (Ercole Patti, "Il Popolo di Roma", 27 giugno 1943)