Brutti sporchi e cattivi
ITALIA - 1976

In una misera baracca, costruita con altre sulla collina che fiancheggia San Pietro, vive con la sua numerosissima famiglia (la moglie, una decina di figli e un mucchio di parenti) il vecchio Giacinto Mazzatella, un pugliese orbo e ubriacone la cui principale preoccupazione è quella di difendere dall'avidità dei familiari il milione che gli è stato dato per la perdita di un occhio. Dopo essersi spinto, per salvaguardare il suo tesoro, fino a sparare su uno dei suoi figli, egli si porta in casa, per far dispetto alla moglie, una imponente prostituta, obbligando la consorte a farle posto nel letto matrimoniale. Furente per l'affronto, la donna organizza, d'accordo con tutta la famiglia, l'avvelenamento del vecchio con mezzo chilo di topicida mischiato col sugo di un'abbondante pastasciutta. Giacinto, però, riesce a salvarsi e, per vendetta, dà fuoco alla baracca, senza peraltro causare vittime; la vende, poi, a una famiglia di calabresi, provocando una zuffa che si conclude con l'ingresso nella baracca anche dei nuovi arrivati.
- Regia:
- Attori: - Giacinto Mazzatella, - Iside, - Matilde, moglie di Giacinto, - Camillo, il figlio ladruncolo, - Plinio, il figlio barbiere, - Gaetana, - Nando, il figlio travestito, - Tommasina, - Cesaretto, , - Lisetta, - Domizio, - La fattucchiera, - Impiegata poste, - Padre di Santandrea, - Madre di Tommasina
- Soggetto: Ettore Scola, Ruggero Maccari
- Sceneggiatura: Ettore Scola, Ruggero Maccari
- Fotografia: Dario Di Palma
- Musiche: Armando Trovajoli
- Montaggio: Raimondo Crociani
- Scenografia: Franco Velchi, Luciano Ricceri
- Arredamento: Jean Robert Marquis
- Costumi: Danda Ortona
- Effetti: Fratelli Ascani
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Altri titoli:
Down and Dirty
Ugly, Dirty and Bad - Durata: 115'
- Colore: C
- Genere: COMMEDIA
- Specifiche tecniche: PANORAMICA TECHNICOLOR
- Produzione: CARLO PONTI PER CHAMPION CINEMATOGRAFICA
- Distribuzione: GOLD FILM - GENERAL VIDEO - SAN PAOLO AUDIOVISIVI - CECCHI GORI HOME VIDEO
NOTE
- REVISIONE MINISTERO MARZO 2000
CRITICA
"Anche qui si ride forte, ma di un riso sempre più amaro; e alla fine ciò che rimane più impresso è lo sguardo dei bambini (un altro tocco alla De Sica) che si traduce in una muta e quasi ignara protesta". (T.Kezich, 'Il Millefilm')
"Circondato da veri baraccati e spesso costretto ad improvvisare le battute, Manfredi offre un'ottima prova delle sue capacità interpretative, ma la programmatica sgradevolezza di questo film (sulla vita degradata delle borgate nella società del benessere) a volte diventa eccessiva e non perfettamente controllata (scivolando così nella macchietta o nel folkloristico)". (P.Mereghetti, 'Dizionario dei film').
"Circondato da veri baraccati e spesso costretto ad improvvisare le battute, Manfredi offre un'ottima prova delle sue capacità interpretative, ma la programmatica sgradevolezza di questo film (sulla vita degradata delle borgate nella società del benessere) a volte diventa eccessiva e non perfettamente controllata (scivolando così nella macchietta o nel folkloristico)". (P.Mereghetti, 'Dizionario dei film').