Bibo per sempre

ITALIA 2000
Bibo è un personaggio televisivo di grande successo che scopre improvvisamente di essere insoddisfatto. Questo nonostante la fama, i soldi e l'amore di una bellissima moglie e due adorabili bambine. La sua inquietudine nasce dopo l'incontro casuale con un barbone che, poco a poco, diventa la sua ossessione. Lo vede ovunque solo che, quando tenta di avvicinarlo, questi misteriosamente scompare. Bibo decide che la sua vita, così com'è, non ha senso e decide di spogliarsi di tutto per provare ad indossare, almeno per un giorno, i panni di un senzatetto.

TRAMA LUNGA
A Milano Bibo Cedrelli è un personaggio televisivo ormai affermato, felicemente sposato con Luisa e padre di tre bambine. Un giorno nella strada sotto casa incontra un barbone, si avvicina per offrirgli dei soldi ma questi li rifiuta. Le insistenze di Bibo, sorpreso, non ottengono alcunché. Bibo riflette su questo episodio, poi ogni volta che esce o torna si avvicina e vede il barbone che si cucina e fissa le righe verticali che scorrono sullo schermo di un televisore. Dentro di lui, comincia allora a farsi strada un malessere, una crescente infelicità, una insofferenza nei confronti della vita. Prende lezioni di tango per essere più agile e vivace, ma poi rinuncia. Quando parte la registrazione dei nuovi spot pubblicitari, Bibo li affronta svogliatamente e gli sponsor manifestano qualche insofferenza. Intanto nel rapporto con la moglie ogni occasione è buona per dare il via a gelosie e incomprensioni. Ed anche nei confronti delle figlie, soprattutto della più grande, un'adolescente, il dialogo diventa difficile e precario. I vari personaggi cui ha dato vita sul lavoro gli confondono di più le idee, al punto da impedirgli di ritrovare se stesso. Così un giorno, uscito di casa, decide di calarsi nei panni del senza tetto. Arriva la sera, non dà notizie di se, resta fuori. Cacciato via da un bar, all'alba rivede il barbone, e finalmente trova la forza per tornare a casa. Qui c'è Luisa, piena di timori e di paura, che non capisce più le intenzioni del marito. Ma Bibo ora ha ritrovato l'equilibrio perduto. E' più libero e in un gesto può lasciarsi andare a gesti mai fatti prima.
SCHEDA FILM

Regia: Enrico Coletti

Attori: Teo Teocoli - Bibo Cedrelli, Anna Galiena - Marisa Cedrelli, Marco Della Noce - Le Mans, Giorgio Gobbi - Vigile urbano, Ramona Badescu - Alessia, Francesca Perini - Francesca Cedrelli, Daniela Fontani - Daniela Cedrelli, Julienne Liberto - Olivia Cedrelli, Valrio Buonalumi - "Shining", Luis Sepúlveda - Il barbone, Ale , Franz , Roberta Potrich, Barbara Folchitto

Soggetto: Teo Teocoli, Tonino Guerra

Sceneggiatura: Tonino Guerra, Teo Teocoli, Alessandro Pondi, Riccardo Irrera

Fotografia: Blasco Giurato

Musiche: Phil Palmer, Marco Forni

Montaggio: Danilo Perticara

Scenografia: Luca Gobbi

Costumi: Rossella Scannagatta

Effetti: Roberto Ricci

Altri titoli:

Bibo x sempre

Durata: 95

Colore: C

Genere: METAFORA

Produzione: MASSIMO VIGLIAR, ELENA FACHINI PER SURF PRODUCTION, T. TIME, IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA, TELE+

Distribuzione: UIP

CRITICA
"Se l'idea non è male, il modo in cui viene elaborata presenta un modesto interesse. Tutta la faccenda è costruita su una catena di pentimenti. (...) Da parte sua sembra ripensarci anche il vero Teocoli. Per un certo tempo ha il coraggio di misurarsi col repertorio classico del cinema comico (...), verso la fine, però, cambia idea e riprende i soliti personaggi che fa in televisione. Peccato perché a tratti lascia intuire una vena malinconica e 'seria' che, assecondata con più risolutezza, avrebbe potuto dare risultati interessanti". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 19 novembre 2000)

"Teo Teocoli, diversamente dagli altri comici, non dirige da solo il suo primo film impegnativo, mix velleitario di comico e patetico, con forte accentuazione del patetico un poco autobiografico (...) La melensaggine (tra gli sceneggiatori figura, ma che sorpresa, Tonino Guerra, il collaboratore di Fellini) non riesce tuttavia a soffocare la bravura di Teocoli che appare, troppo brevemente, in alcune scene delle sue strepitose imitazioni". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 17 novembre 2000)