Ballata da un miliardo

ITALIA 1966
"Big Smile", temutissimo gangster americano di origine italiana, è profondamente deluso dal comportamento del figlio Joe, il quale è giunto incensurato sulla soglia dei trent'anni. Il vecchio gangster decide di inviare il giovanotto in Italia perché si scaltrisca e compia qualche grosso colpo che valga a qualificarlo negli ambienti della malavita americana. Giunto in Italia, Joe, con l'aiuto di quattro anziani colleghi del padre, mette in atto un elaborato piano per impadronirsi della cassaforte di una casa da gioco. Mentre i suoi collaboratori sono intenti a perforare il muro della stanza dove si trova la cassaforte, Joe, con una serie di puntate fortunate alla roulette, sbanca la casa da gioco, entrando in possesso legalmente di quello che doveva essere il frutto del colpo. Ritenendo che il vecchio "Big Smile" non sarebbe soddisfatto del fortunato esito dell'impresa, Joe tenta un nuovo furto ai danni della casa da gioco, ma, scoperto, finisce in carcere con tutta la banda.
SCHEDA FILM

Regia: Gianni Puccini

Attori: Ray Danton - Big Joe Martin, Gianna Serra - Monica Di Stefano, Jacques Herlin, Aldo Berti, Paul Müller, Maria Pia Conte, Umberto Spadaro, Kitty Swan, Nino Vingelli, Pompeo De Vivo, Vincenzo Falanga, Valentino Macchi, Carlo Pisacane, Alfredo Marchetti, Feodor Chaliapin Jr., Aldo Bufi Landi, Clara Bron, Renato Terra Caizzi, Pino Patti

Soggetto: Walter Navarra

Sceneggiatura: Bernardo Bertolucci, Bruno Baratti, Gianni Puccini

Fotografia: Mario Parapetti

Musiche: Marcello Giombini, Luis Enríquez Bacalov

Montaggio: Luciano Benedetti

Scenografia: Aldo Marini

Costumi: Aldo Marini

Aiuto regia: Gianni Amelio

Durata: 90

Colore: C

Genere: GIALLO COMMEDIA

Specifiche tecniche: TECHNISCOPE TECHNICOLOR

Produzione: WALTER NAVARRO PER TELECINE PROD. AUGUSTA

Distribuzione: INTERFILM

CRITICA
"Mancato è invece il colpo del regista Puccini, che forse voleva riunire, in una parodia del film a suspense, gli ingredienti dei classici (...) "Soliti ignoti" ecc. (...) per trarne il film perfetto. Regista e autori invece (...) hanno combinato un pasticciaccio sconnesso, incomprensibile, lento e noioso, oltretutto doppiato in modo tanto chiassoso quanto irritante". (Anonimo, "Film Mese", n. 3 del marzo 1967).