OMICRON

ITALIA 1963
Sulla riva del Po viene rinvenuto stecchito il corpo di un operaio, Trabucco, che tutti ritengono morto. Invece egli è soltanto bloccato in tutti i suoi organi da Omicron, un abitante invisibile del pianeta Ultra, i cui abitanti intendono invadere la Terra. Prima di essere sottoposto all'autopsia Trabucco-Omicron riesce a far funzionare i muscoli, gli occhi, le orecchie, le ghiandole lacrimali e la respirazione. Non è ancora capace di decifrare il linguaggio umano perchè non è ancora riuscito a risvegliare la conoscenza, ma intanto per le straordinarie capacità automatiche viene riassunto nella fabbrica in cui lavorava. Tra varie vicende tenta di usare violenza a una servetta, Lucia, scopre il luogo dove si riuniscono dei sovversivi e indirettamente denuncia i loro nomi. Allorchè si accorge di amare Lucia comincia a ritrovare la coscienza: ora Omicron vorrebbe ritornarsene al suo pianeta ma non lo puo' fare finchè Trabucco non viene ucciso mentre esorta gli operai a scioperare. Ormai l'invasione della terra è incominciata.
SCHEDA FILM

Regia: Ugo Gregoretti

Attori: Maria Grazia Grassini, Pat Stark, Aldo Pietrucci, Lamberto Pippia, Libero Grandi, Renato Salvatori - Omicron/Angelo Trabucco, Gaetano Quartararo - Midollo, Mara Carisi - Moglie Di Midollo, Ida Serasini - Vedova Piattino, Calisto Calisti - Torchio, Dante Di Pinto - Commissario, Franco Luzzi, Giuliana Corbellini, Vittorio Calef, Rosemarie Dexter - Lucia, Gustavo D'Arpe, Ugo Gregoretti, Ferdinando Gerra, Luigi Caputo, Filippo Pelle, Angelo Innocenti, Carlo Vitale, Augusto Signoracci, Giovanni Fattirolli, Antonio Raffai, Fausto Del Duca

Soggetto: Ugo Gregoretti

Sceneggiatura: Ugo Gregoretti

Fotografia: Carlo Di Palma

Musiche: Piero Umiliani

Montaggio: Nino Baragli

Scenografia: Carlo Gentili

Durata: 95

Genere: SATIRICO

Specifiche tecniche: VISTAVISION

Produzione: LUX FILM, ULTRA FILM, FRANCO CRISTALDI PER VIDES CIN.CA

Distribuzione: PARAMOUNT

NOTE
MUSICHE DIRETTE DA: PIER LUIGI URBINI. - PRESENTATO AL XXIV FESTIVAL DI VENEZIA (1963). PREMI: PREMIATO AL IX FESTIVAL DEL FILM UMORISTICO DI BORDIGHERA (1964) QUALE MIGLIOR FILM.
CRITICA
"Chiari i significati, il film [...] ha alcuni momenti divertenti e maliziosi [...] ma poi non riesce a fondere ideologia e invenzione [...]. I risultati sono modesti sul piano narrativo, forse per un eccesso di schematismo, per un difetto di stilizzazione [...]. I riferimenti al Clair di "A nous la liberté", così chiari, si alternano alla parodia dei film di fantascienza made in Holliwood, senza un'adeguata fusione dei due monenti. [...] Singolare racconto. Non banale, nonostante le cadute di gusto e di ritmo". (G. B. Cavallaro, "Avvenire d'Italia", 4/9/1963).