Cinematografo.tvTra gli Animali Selvatici di Cristian Mungiu
Qualche giorno prima di Natale, dopo aver lasciato il suo lavoro in Germania, Matthias fa ritorno al suo tranquillo villaggio in Transilvania. Spera di dedicarsi maggiormente all’educazione di suo figlio Rudi, rimasto troppo a lungo sotto le cure della madre Ana. Ha anche voglia di rivedere la sua ex, Csilla, ed è preoccupato per il suo vecchio padre Otto. Quando dei nuovi operai cingalesi vengono assunti nella piccola fabbrica gestita da Csilla, la pace della comunità viene turbata. Timori a lungo sopiti e inedite frustrazioni assalgono i concittadini, lasciando emergere la conflittualità e l’intolleranza che si celano dietro un velo di apparente armonia.
Animali selvatici del regista Palma d’oro Cristian Mungiu è ancora al cinema con BiM Distribuzione.
E “(...)mette in discussione i dilemmi della società di oggi: solidarietà rispetto a individualismo, tolleranza rispetto a egoismo, correttezza politica rispetto a sincerità. Mette anche in discussione il bisogno atavico di appartenere, di identificarsi con il proprio gruppo etnico, con la propria tribù e di considerare naturalmente l’altro con riserva e con sospetto – sia esso appartenente a una diversa etnia o a una diversa religione o a un diverso sesso o a una diversa classe sociale(...)", come Cristian Mungiu ce lo racconta.
Ascoltiamo direttamente dalla sua voce il pensiero del pluripremiato regista romeno, che è stato in concorso al Festival di Cannes con Animali Selvatici, designato Film della Critica
dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani - SNCCI.
A impreziosire il suo racconto i quattro poster che quattro artisti italiani di fama internazionale hanno realizzato: Andrea De Santis ha firmato il manifesto ufficiale del film, mentre Manuele Fior, Pax Paloscia e Davide Toffolo hanno illustrato i tre poster alternativi.
Servizio di Giacomo d'Alelio