La forma della commedia scettica da Éric Rohmer a Emmanuel Mouret e Jonás Trueba: l’unica certezza sembra riguardare la necessità di prendere le distanze dai sentimenti, rendendo gli atti sempre reversibili, con vuota leggerezza
Il regista francese gode di una travolgente fortuna postuma: un’eredità che riecheggia in tanti film e sui social, dove dilagano i suoi frame. E non c’entra solo l’instagrammabilità: nessuno come lui ha raccontato l’eternità dell’effimero
Emmanuel Mouret in Concorso a Venezia 81 nel segno di Claude Sautet: la commedia dei sentimenti è tenera e goffa, elegante e calda, ironica e commovente, quieta e travolgente. Con tre attrici da applausi
Emmanuel Mouret firma un piccolo, grande saggio sul sottile equilibrio che separa ciò che il cinema rivela e ciò che tiene nascosto. Con due grandi protagonisti, Sandrine Kiberlain e Vincent Macaigne, dal 16 febbraio in sala