Il Festival di Cannes sarà la cornice prestigiosa per un’occasione di grande significato: sarà consegnato a Eugène Green il Premio Robert Bresson Speciale per ricordare i venticinque anni della morte del regista di Au Hasard Balthazar e dell’istituzione del riconoscimento a lui intitolato.

Una doppia ricorrenza che la Fondazione Ente dello Spettacolo, promotrice del premio insieme al Dicastero per la Cultura e l'Educazione e al Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, celebrerà nel paese che ha dato i natali al maestro: la Francia.

La cerimonia si terrà martedì 21 maggio, ore 11 presso l’Italian Pavilion. Sarà un momento celebrazione, reso ancora più significativo dal forte desiderio della moglie del regista a cui è intitolato il premio, Mylène Bresson, di conferire questo premio proprio a Eugène Green.

“Il Premio Speciale Bresson - si legge nella motivazione - viene assegnato a Eugène Green, per l’incessante e coerente ricerca di una forma cinematografica autentica, rispettosa della verità dell’uomo e delle cose. Un’ideale tensione al Bello, figlia di un’idea metafisica della settima arte: il cinema per lui è parola fatta immagine”.

Eugène Green ha infatti dimostrato, attraverso le sue opere, di aver colto il lascito artistico e spirituale di Robert Bresson, portando avanti la sua eredità attraverso valori come originalità, rigore, controllo attento di mezzi, intensità e integrità espressiva, coerenza, capacità di misurarsi con temi “alti” in modi personali, creativi, proponendo, nella sua opera, una ricerca anzitutto sul “vivere”.

Il premio che verrà consegnato al regista è realizzato e donato da Pianegonda.

Nato nel 1947 a New York, Eugène Green si trasferisce nel 1969 a Parigi, dove nel 1977 fonda il Théâtre de la Sapience, un progetto volto alla riscoperta e alla rinascita dell'arte barocca dal punto di vista teatrale e musicale. Ha esordito come regista con Toutes les nuits, Prix Delluc per la miglior opera prima nel 2001. Ha poi diretto Le nom du feu, presentato a Locarno nel 2002 mentre con Le monde vivant ha partecipato nello stesso anno alla Quinzaine des réalisateurs. Nel 2004 realizza Le pont des arts. Con Correspondances si è aggiudicato nel 2007, insieme a Harun Farocki e Pedro Costa, il premio speciale della giuria a Locarno, dove è tornato in concorso nel 2009 con A religiosa portuguesa e nel 2014 con La sapienza, girato tra la Svizzera e l'Italia. Nel 2011 il TFF gli ha dedicato una retrospettiva e ha poi in seguito proseguito a programmare diversi suoi film, come il doc girato nei Paesi Baschi Faire la parole (2015), Le fils de Joseph (2016), presentato in anteprima alla Berlinale, il film laboratoriale En attendant les Barbares (2017) e Le mur des morts nel 2022. Nel 2020 è tornato nei Paesi Baschi per girare Atarrabi et Mikelats, presentato a San Sebastian. Ha all’attivo anche diversi cortometraggi, quali Le nom du feu (2002), Como Fernando Pessoa salvou Portugal (2017), Lisboa revisitada (2019) e il mediometraggio Les signes (2006).

Istituito nel 1947, l'Ente dello Spettacolo promuove la cultura cinematografica in Italia su mandato della Conferenza Episcopale Italiana. Il racconto per parole e immagini ha sempre più peso nella comunicazione e nelle relazioni della società contemporanea e la Fondazione si propone come spazio di riflessione e mediazione dei suoi significati. Critica, formazione, progettazione, comunicazione, organizzazione di eventi, workshop, rassegne e festival: con le sue attività la Fondazione presidia ogni ambito che riguarda il cinema in Italia e all’estero, rappresentando un punto di riferimento autorevole per gli appassionati e per tutti i soggetti che vogliono avvicinarsi al mondo del cinema per approfondimento culturale, crescita personale, sviluppo d’impresa.