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Pio e Amedeo sul set di Oi vita mia
“Il nostro film è un’ode alla libertà”. Così Pio e Amedeo per la prima volta insieme dietro la macchina da presa (e non solo davanti) per dirigere a quattro mani: Oi vita mia. Prodotta da PiperFilm e Our Films in collaborazione con Netflix, dal 27 novembre al cinema con 500 copie, l’opera prima del famoso duo comico è ambientata nel Gargano, a Vieste per la precisione, dove Pio gestisce una comunità di recupero per ragazzi, mentre Amedeo una casa di riposo per anziani. Tra anziani smemorati, tra cui anche un simpatico vecchietto interpretato da Lino Banfi (“qui sono un malato di Alzheimer e sono da sempre un ammiratore di Pio e Amedeo, quindi sono felicissimo di aver fatto questo film a novant’anni”), e giovani casinisti, i due finiranno per infilarsi in situazioni assurde, ma troveranno finalmente il coraggio di mettere ordine alle loro vite. Nel cast anche Ester Pantano e Cristina Marino.


Amedeo e Pio in Oi vita mia
(Francesca Cassaro)“Abbiamo cercato di portare un po’ delle nostre vite al cinema- racconta Amedeo-. Nel nostro film si ride molto, ma succedono anche cose difficili e complicate da masticare. Insomma si scherza, ma si strappa anche un pensiero. Talvolta bisogna sforzarsi di essere felici”. E Pio dice: “Il nostro è un film libero e inclusivo. E noi ci identifichiamo molto in questo. Parliamo della libertà di scegliere e di fare come uno meglio crede. Abbiamo preferito perdere qualche risata di pancia, ma fare un film nostro e i produttori ci hanno dato molta fiducia”.
Su questo il produttore Lorenzo Mieli (Our Films) interviene: “Avevamo già lavorato con Pio e Amedeo altre due volte. Era arrivato il momento che loro facessero vedere chi erano e questo film ben rappresenta chi sono come autori, attori e esseri umani. È un film sincero e una scommessa che vogliamo continuare a fare”. E Massimiliano Orfei di PiperFilm dice: “Sottoscrivo quello che sostiene Mieli. Abbiamo bisogno di allargare la platea dei talenti che fanno commedia e Pio e Amedeo sono tra questi”.


Amedeo, Lino Banfi e Pio in Oi vita mia
(Francesca Cassaro)Una colonna sonora che spazia da Tosca a Barry White fino ai Pooh in persona e tanti temi diversi: dall’amicizia alla crisi del maschio, dall’amore fino alla religione e al perdono. “Volevano fare un film per tutti perché il pubblico merita rispetto quindi abbiamo cercato di spaziare”, commentano. Ovviamente presente tanto umorismo, a tratti non molto politically correct. “Se vuoi l’inclusività devi trattare tutti allo stesso modo- sostengono Pio e Amedeo-. Le nostre non sono battute gratuite. Pensiamo che non bisogna ammazzare la creatività. Anzi, bisogna includere chiunque nella comicità senza schermi protettivi. Nel nostro film lo abbiamo fatto con i down, con le persone anziane fragili e con i giovani”.
Si gioca anche sull’egoismo della preghiera più che sul cattolicesimo. “Per alcune cose è un film un po’ rischioso. Abbiamo voluto parlare di libertà in tutti i suoi aspetti. Per esempio c’è anche un omaggio a Monicelli a cui affidiamo quella scelta di non vivere più”, spiegano. Infine sul loro sodalizio concludono: “Siamo totalmente diversi nella vita ci ritroviamo solo nel lavoro. Veniamo entrambi dal cabaret. Alla regia ci siamo autogestiti e ci siamo trovati quasi sempre d’accordo. Tutti e due siamo fermamente convinti che l’amicizia salvi le persone. Noi viviamo in simbiosi e ci conosciamo da quando siamo bambini. Per noi l’amicizia è un valore, è quasi più sacra della famiglia”.
