Sono passati cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, uno psichiatra innovatore nel campo della salute mentale e riformatore della disciplina psichiatrica in Italia. Dopo essere stato presentato alla Festa del Cinema di Roma, ora arriva nelle nostre sale, dal 18 gennaio con ZaLab, Kripton, un film diretto da Francesco Munzi e prodotto da Cinemaundici con Rai Cinema, che indaga sulla vita sospesa di sei ragazzi tra i venti e i trent’anni volontariamente ricoverati in due comunità psichiatriche. Tra disturbi della personalità e dell’umore, attraverso il racconto della quotidianità dei protagonisti, nonché attraverso i loro familiari, gli psichiatri e gli operatori, entriamo nella profondità della soggettività umana in un universo distante e poco conosciuto. Un po’ come lo è oggi ai giovani la figura di Franco Basaglia.

“Sono partito da una suggestione e da un desiderio di un’avventura - dice Francesco Munzi, già regista, tra le altre cose, di Anime nere (2014) e della serie tv Il miracolo -. Volevo portare sullo schermo un mondo interiore difficile da rappresentare e alcune esperienze psichiche. Si parla tanto di malattia mentale, ma rimane un’astrazione incontrare e avere un rapporto quotidiano con persone che soffrono di un disagio psichico. Lavorando con le comunità psichiatriche tutto questo è diventato più normale e meno mostruoso. Volevo aprire una prospettiva sul mondo e più entravo in contatto con questi ragazzi e più avevo il desiderio di approfondire. Ragazzi che hanno avuto il desiderio di aprirsi. Di fatto loro stessi poi ci hanno portato dai medici e dai familiari”.

Il regista Francesco Munzi
Il regista Francesco Munzi

Il regista Francesco Munzi

Cento giorni, tre mesi di lavoro seguendo il percorso terapeutico di questi ragazzi. “Alcune domande dei ragazzi e alcuni loro quesiti esistenziali sono un po’ quelli che ci facciamo tutti - prosegue -. Ho individuato due comunità accoglienti. Ho raccontato solo sei ragazzi perché sono coloro che hanno deciso di aprirsi. Un lavoro del genere deve avere un presupposto quello della condivisione e della fiducia. Abbiamo iniziato a filmare quando ho sentito quella fiducia e in alcune situazioni era sorprendente quanto la macchina da presa sparisse. È stato un processo di avvicinamento umano”.

“Munzi è riuscito a dare luce a queste persone rendendogli giustizia a tanti livelli- commenta Mauro Pallagrosi, dirigente medico psichiatra Asl Roma 1-. I pazienti si raccontano esponendo il proprio malessere”. E Giuseppe Ducci, direttore dipartimento di salute mentale Asl Roma 1, aggiunge: “Ho visto e amato Anime nere. Abbiamo offerto la possibilità al regista di entrare in un mondo enorme senza censure e senza indicazioni. Francesco è stato totalmente libero nel racconto. Il dipartimento di salute mentale segue 26mila persone e Francesco ce ne ha raccontate sei”.

Sullo stato dell’arte rispetto al tema della salute mentale, Pallagrosi dice: “Abbiamo avuto quarantacinque anni fa la legge 180, la così detta legge Basaglia, e la diffusione del manuale diagnostico statistico (dsm) inteso come modo di inquadrare la patologia mentale. I servizi stanno cercando di adattarsi adeguandosi ai tempi moderni”.

E Ducci: “La società è in continua trasformazione e dobbiamo mantenere della legge Basaglia la sua grande capacità di accoglienza che deve essere una caratteristica del servizio di sanità pubblica. Un servizio dignitoso che si pone in una prospettiva di libertà e emancipazione. Luoghi dove si affrontano le sofferenze con una prospettiva poi di reintegrazione sociale. Oggi viviamo in una situazione paradossale perché le risorse destinate alla salute mentale sono state ridotte quando il principale esito della pandemia riguarda proprio questo tema perché il long Covid è in sostanza una grave depressione”.

Alla presentazione di oggi anche l’assessore alla cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, che ha detto: “Dobbiamo fare di tutto per fare conoscere ai giovani un personaggio come Basaglia, che fece una rivoluzione fondamentale e bella e che per questo va ricordata. Questo è importante per l’Italia e per la nostra città. All’ex manicomio di Santa Maria della Pietà nascerà un polo civico al quale stiamo lavorando. Apriremo una biblioteca per tutti quelli che vorranno frequentarla”.