Adam Driver è Enzo Ferrari, il patron della scuderia di Maranello, protagonista del film Ferrari, presentato oggi in concorso a Venezia 80. Il biopic firmato da Michael Mann è ambientato nell’affascinante e rischioso mondo delle corse automobilistiche degli anni cinquanta. Ma perché raccontare Enzo Ferrari oggi? “È una storia profondamente umana e universale. C’è tutto: l’amore, la passione, l’ambizione. Ogni cosa è compressa nella vita di Ferrari in modo melodrammatico”, risponde Michael Mann, che per portare sul grande schermo questo racconto tutto italiano si è immerso nel luogo proprio “come un antropologo cercando di capire i valori e la struttura della società di queste persone”.

Scritto da Troy Kennedy Martin (The Italian Job) e dallo stesso Mann, il film è basato sul romanzo di Brock Yates “Enzo Ferrari: The Man and The Machine” ed è stato girato in Italia.

Siamo a Modena, nel 1957. Enzo Ferrari, ex pilota e costruttore delle auto più famose al mondo, sta vivendo una crisi personale e professionale. L’azienda che dieci anni prima aveva creato dal nulla è in grave difficoltà e anche il matrimonio con la moglie Laura (Penélope Cruz) sta diventando sempre più tempestoso dopo la morte del loro unico figlio Dino e la scoperta dell’esistenza di Piero, il figlio che Ferrari aveva avuto da una relazione extraconiugale. In cerca di riscatto, il “Drake” decide di puntare tutto su una gara di velocità che si disputa in Italia: la leggendaria Mille Miglia.

Molte le ricerche e i luoghi ritrovati per girare il film proprio negli spazi che hanno rappresentato la vita di Ferrari: dalla casa di Enzo al suo barbiere fino ai ristoranti che frequentava. “Mi interessava però raccontare la sua psicologia: i suoi problemi con l’azienda, il suo matrimonio che si sta sfaldando e la sua storia extra coniugale, il suo lutto e il dolore per la morte del figlio Dino che però lo porta a guardare al futuro- specifica il regista-. Abbiamo cercato di rappresentare tutto questo con grandissima cura. E ho scelto di raccontare questo momento forte della sua vita, il 1957, perché molti dei conflitti che hanno luogo nella sua vita collidono proprio in quell’anno”.

E Adam Driver commenta: “Ho sempre voluto lavorare con Michael. La maggior parte delle persone ha opinioni diverse su Ferrari. Un uomo che è stato colpito da questo terribile lutto. Un personaggio emozionante di cui conoscevo molto poco. Ho cercato di capire la mentalità di un pilota di quegli anni. È un personaggio istintivo che prende le decisioni da solo senza pensarci troppo. Fondamentali sono stati anche i luoghi e la parte della pre-produzione: abbiamo visto l’azienda e sentito il rombo dei motori per capire una cultura diversa. Abbiamo visto il museo e sperimentato il simbolo della Ferrari. Abbiamo preso diversi pezzi della sua personalità. E ne abbiamo assorbito la cultura”.

E sulle corse delle automobili, il regista Mann dice: “Anche io in passato ho gareggiato e due cose mi erano chiare: ci si concentra su un unico obiettivo e il resto svanisce. E poi il senso di agitazione. Volevo che lo spettatore sentisse questo. Non cercavo una grafica elegante, ma volevo che lo spettatore sentisse che cosa significasse guidare questo tipo di macchine negli anni cinquanta”.

E Patrick Dempsey, nel ruolo di Piero Taruffi, aggiunge:“Già conoscevo la storia dal libro. Appena l’ho letta ho pensato che fosse la migliore che avessi letto sul mondo dello sport. I piloti di auto vivono come dovremmo vivere: stando nel momento. Sta a noi mantenere questo stato di concentrazione”.

Nel cast anche Shailene Woodley e Daniela Piperno: “Lavorare con Michael è stato come danzare con Nureyev, cioè essere presa per mano da una persona di grandissimo talento. Il personaggio mi è piaciuto tantissimo perché non è una simpaticona, ma è una audace. È una che ha il coraggio di essere così odiosa che fa ridere. È una donna ambivalente. E questo film racconta la nostra ambivalenza”.

Ferrari è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema e uscirà al cinema distribuito da 01 distribution.