Sciopero sì, ma non per tutti.
Finora almeno. Perché, se anche altri attori dovessero seguire l’esempio di Viola Davis, che di recente si è rifiutata di girare il suo prossimo film, il thriller d’azione G20, nonostante fosse tra quelli benedetti dalla gilda degli attori (SAG-AFTRA) ed esentati dallo sciopero perché indipendenti, allora la paralisi per l’industria cinematografica sarebbe totale.

La decisione della Davis suona come un altolà alla possibilità che gli attori possano ottenere deroghe allo sciopero se impegnati in produzioni che rispondano ai requisiti richiesti da SAG-AFTRA per andare avanti. Ovvero di non essere affiliate a studios e piattaforme e di rispettare i tre punti del contendere: salari più alti, maggiori revenues per gli interpreti dallo sfruttamento di film e serie in piattaforma, limitazioni all'uso dell'intelligenza artificiale.

Al momento sarebbero una quarantina le produzioni che si muoverebbero in questo perimetro secondo la SAG-AFTRA. Le deroghe però stanno suscitando più di un interrogativo negli ultimi giorni. Fino alla presa di posizione della Davis, peraltro parzialmente sostenuta dalla sua compagnia, la JuVee Productions. "Adoro questo film – ha dichiarato l’attrice Premio Oscar - ma non credo che sarebbe appropriato che questa produzione andasse avanti durante lo sciopero".

La Davis non è l'unica attrice famosa ad essersi schierata contro la decisione di SAG-AFTRA di esentare dallo sciopero alcuni progetti. In un video su Instagram pubblicato venerdì scorso, l’attrice e comica Sarah Silverman ha dichiarato di essersi "molto arrabbiata" all'idea che le star del cinema continuino a lavorare su progetti indipendenti quando "sanno che l'obiettivo è venderli ai giganti dello streaming".
Secondo Silverman, la posizione di SAG-AFTRA è che, consentendo a determinate produzioni di andare avanti in presunte condizioni di lavoro "ideali", il sindacato dimostrerebbe all'AMPTP (che rappresenta i produttori) che tali condizioni sono in fondo ragionevoli. SAG-AFTRA non ha rilasciato a tal proposito nessun commento ufficiale.

Tra le produzioni di fascia alta esentate dallo sciopero figurano anche Death of a Unicorn e Mother Mary dello studio premio Oscar A24 e Flight Risk di Mel Gibson che sarà distribuito da Lionsgate.