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Angela Bassett in Black Panther: Wakanda Forever (credits: Annette Brown/Marvel Studios)
Alla fine ce l’ha fatta: mancato l’Oscar per Black Panther: Wakanda Forever, Angela Bassett sarà premiata dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences con il premio alla carriera. L’attrice afroamericana riceverà il riconoscimento insieme a Mel Brooks, maestro della comicità già premiato nel 1969 per la sceneggiatura di Per favore, non toccate le vecchiette, e a Carol Littleton, montatrice per Steven Spielberg, Jonathan Demme e Lawrence Kasdan. L’Academy ha assegnato anche il premio umanitario Jean Hersholt Humanitarian Award a Michelle Satter del Sundance Institute. I quattro saranno onorati al 14° Governors Awards dell'Academy sabato 18 novembre 2023, al Fairmont Century Plaza di Los Angeles.


“Nel corso della sua carriera decennale – si legge nella motivazione dell’Academy – Angela Bassett ha offerto interpretazioni trascendenti che stabiliscono nuovi standard nella recitazione. Mel Brooks illumina i nostri cuori con il suo umorismo e la sua eredità ha avuto un impatto duraturo su ogni aspetto dell'intrattenimento. La carriera di Carol Littleton nel montaggio cinematografico funge da modello per coloro che verranno dopo di lei. Pilastro della comunità cinematografica indipendente, Michelle Satter ha svolto un ruolo fondamentale nelle carriere di innumerevoli cineasti in tutto il mondo”.
È forte la sensazione che l’Oscar alla sessantaquattrenne Bassett rappresenti un risarcimento sull’onda emotiva della mancata vittoria dell’anno scorso, complice anche la narrazione, fomentata dalla comunità afroamericana, non immune all’idea che l’Academy sia, tutto sommato, un manipolo di razzisti. Ma anche – forse – un prematuro onore a un’attrice che può ancora correre (e vincere) in una categoria competitiva: negli ultimi anni sono state onorate attrici già cristallizzate nella storia del cinema e che difficilmente avrebbero potuto ricevere un premio “regolare”, pensiamo alle iconiche Angela Lansbury (2014), Maureen O’Hara (2015), Gena Rowlands (2016), Liv Ullmann (2022) e Cicely Tyson (2019), prima afroamericana premiata alla carriera.
Il riconoscimento a Brooks (che il 28 giugno compie 97 anni), invece, suggella la carriera monumentale di un autore e attore che ha lasciato una traccia indelebile nella commedia e nella comicità, con film come Mezzogiorno e mezzo di fuoco e Frankenstein Junior che hanno influenzato più di una generazione.


Mel Brooks (Webphoto)
Attiva da quasi mezzo secolo, l’ottantenne Littleton (dal 1988 al 1991 presidente del sindacato dei montatori, di cui oggi oggi è vice, nonché rappresentante della categoria del Board of Govenors dell’Academy) ha curato il montaggio di E.T., Brivido caldo, Il grande freddo, Le stagioni del cuore e The Manchurian Candidate.
Direttrice senior e fondatore dei programmi per artisti del Sundance Institute, Satter ha scoperto e promosso le carriere di centinaia di registi famosi e pluripremiati, molti dei quali provenienti da comunità sottorappresentate.