Nulla di nuovo sul fronte orientale. Location in India, Bangladesh e Thailandia, alla regia l’esordiente Sam Hargrave, sotto tutela dei fratelli Russo, ovvero la miniera d’oro di Captain America: The Winter Soldier (2014), Captain America: Civil War (2016), Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019): Joe scrive, entrambi producono.

La montagna, possiamo dirlo, ha partorito il topolino, nonostante il protagonista Chris Hemsworth abbia chili, centimetri e fattezze sopra la media: mercenario, il suo Tyler Rake viene ingaggiato per salvare il figlio di un boss della droga rapito dal rivale. Nel cast Rudhraksh Jaiswal, Randeep Hooda, Pankaj Tripathi, Priyanshu Painyuli, e David Harbour, sopra tutto si fa notare Golshifteh Farahani: non perché abbia rilevanza, né molte pose, ma per quanto è bella, e non lo scopriamo oggi.

Per il resto, Tyler Rake è mediano, se non medio: prodotto usa e getta, come i caricatori svuotati dal nostro eroe, che ovviamente non è spietato senza motivo, ma ha perso qualcuno, dunque beve, dunque non gliene frega niente, eccetera. Magari salvare un ragazzino avrà un altro sapore, comunque il retrogusto moraleggiante, e quindi spurio e coatto, non se ne va: che bisogno c’è di dare a uno sparatutto levatura morale, voltaggio etico?

Muori e lascia vivere, si diceva una volta, e toccherebbe ricordarselo: mediocre sin dal titolo (l'originale Extraction non era meglio? Boh), Tyler Rake non migliora al passare dei minuti, anzi. L’estrazione del piccolo non cava un ragno dal buco, Chris è bello ma non balla, spara a tutto ma a salve, tanto clangore per nulla.

L’action-thriller, troppa grazia, è dal 24 aprile 2020 su Netflix: i popcorn sono necessari, ma non sufficienti.