Narrato come una favola metropolitana da Laura Morante, Tutta la vita davanti combina realismo acre e cinico con toni leggeri e quasi 'luminosi'. Un film importante, sospeso tra musical e cinema di denuncia, tra storia di persone ordinarie e il racconto di scelte straordinarie, in cui commozione e divertimento vanno di pari passo. Merito del regista e dello sceneggiatore Francesco Bruni, che prendono spunto dalla realtà attuale e trasformano l'epopea urbana di una ragazza qualunque in uno specchio drammaticamente fedele, piacevolmente irriverente, dell'Italia di oggi. Una sorta di "elogio della razionalità e del buon senso" raccontato attraverso una trama intrigante, impreziosita dal talento di tutti i suoi protagonisti a partire dall'esordiente Isabella Ragonese, che porta sullo schermo rigore morale e voglia di leggerezza di una neolaureata in filosofia. In Tutta la vita davanti vengono distillate le nefandezze e le storture del nostro paese, opponendo ad esse una figura emblematica come quella di una giovane donna forte, capace di affrontare la vita con un certo piglio etico, senza ambire a diventare una santa: è questa la grande forza del film, che lo riconduce idealmente alle grandi commedie del passato come Una vita difficile.

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