Un uomo cammina lungo una spiaggia canadese. Non è andato a lavorare e ha preso il treno al volo sotto la neve dopo avere risposto a un istinto inspiegabile. Fa freddo e mentre passeggia lungo la riva incontra una ragazza dai capelli colorati. Gli sembra di conoscerla, ma è solo una sensazione. Tornano in città insieme, ma qualcosa sembra non quadrare. Forse si sono già conosciuti in precedenza. Addirittura potrebbero essersi amati... quando? Nessuno dei due ricorda l'altro, perché la loro memoria è svanita e con quella hanno smarrito anche l'amore.

È questo l'inizio di Se mi lasci ti cancello, nuova commedia scritta da Charlie Kaufman, autore di alcune delle sceneggiature più interessanti degli ultimi anni. Da Essere John Malkovich fino ai più recenti Confessioni di una mente pericolosa e Il ladro di orchidee, gioca con il pubblico attraverso un labirinto di sentimenti semplici e di segni ambigui, dalla chiara matrice psicoanalitica. Interpretato da un cast d'eccezione composto da Jim Carrey, Kate Winslet, Kirsten Dunst, Mark Ruffalo, Tom Wilkinson e Elijah Wood, Se mi lasci ti cancello è una commedia romantica dal tono postmoderno, in cui tra flashback continui e diversi piani narrativi, Kaufman costruisce una trama visionaria in cui qualcuno ha inventato un modo per riprogrammare la memoria delle persone in maniera selettiva.

Da qui un film sentimentale con molti momenti poetici e drammatici, ispirato dalla tentazione che quando un amore fa soffrire, allora è meglio dimenticarlo del tutto. In un crescendo geniale, Jim Carrey torna alla qualità della sua interpretazione di The Truman Show con quello che, forse, può essere considerato come il suo ruolo più maturo. Esattamente come accade per Truman, Joel si oppone al corso degli eventi, accorgendosi di avere sbagliato. Inizia così una corsa folle nelle pieghe recondite della sua mente pur di sfuggire alla cancellazione del volto di quella donna di cui sente di non potere fare a meno.

Diretto dal regista francese di videoclip Michel Gondry, che aveva già collaborato con Kaufman per Human Nature, Se mi lasci ti cancello è la celebrazione visiva della frammentazione. La vita della coppia di protagonisti è descritta con la stessa velocità asincronica del flusso di un processare di computer che sta cancellando il suo archivio. Costato venti milioni di dollari, il film brilla per la sua miscela di malinconia ed ironia, oscillando tra comicità e dramma.

Alla fine è l'amore a trionfare? Probabilmente no. Sebbene Kaufman avvii lo spettatore nella direzione classica delle commedie romantiche americane, il suo ultimo trucco è quello di fare emergere la speranza da una sorta di rifiuto compulsivo a cedere alla prepotenza del presente. Ancora una volta si tratta dell'uomo contro la macchina. Ed è nelle ultime battute che affiorano le lacerazioni e le fragilità di tutti i protagonisti: l'unica risposta possibile sembra essere, in fin dei conti, il bizzarro impulso irrazionale a dare credito a quello che si sente nel cuore. Una sorta di predestinazione dell'aflima apparentemente difficile da eludere. La memoria si può cancellare, ma l'illuminazione della mente cui fa riferimento il più intrigante titolo originale (Eternal Sunshine of the Spotless Mind) sembrerebbe – almeno al cinema – invulnerabile.