"Che oggi il documentario, il cinema della realtà, abbia a volte potenzialità romanzesche superiori al normale cinema di consumo fossilizzato su un numero straordinariamente ridotto di narrazioni e di generi, è un fatto certo" puntualizza Mario Sesti, curatore della sezione Extra, che in programma ha inserito film dall'altissimo spessore artistico e valore morale. Si scopre, ad esempio, come la scienza, usata per nobili casi o per indagini inutili e crudeli, scatenando giustamente dibattiti sulla sua autonomia e sull'ancoraggio ai valori etici, occupi un posto importante nell'ampia scelta cinematografica.
Uno dei risultati di maggior rilievo e interesse è lo straziante Project Nim, documentario del premio Oscar James Marsh (nel 2009 con Man on Wire) che aggredisce la realtà e pone questioni pressanti. Anche qui alla fonte c'è una storia vera, quella di un cucciolo di scimpanzé che nel 1973, alla sua nascita in Oklahoma, viene da un gruppo di scienziati separato dalla madre e consegnato a una famiglia, per essere educato come fosse un neonato umano, violentandone così la natura originaria e l'istinto. Ma il suo destino - alla fine è abbandonato dopo che l'esperimento, che ha avuto brillante successo all'inizio, fallisce perché l'animale, in un contesto estraneo, sviluppa naturali dosi crescenti di aggressività - somiglia anche a una sorta di romanzo gotico. Le immagini sono impietose: vestito come un bambino, costretto ai vizi umani, sottoposto a comportamenti sociali che non appartengono al suo gruppo, Nim si ribella come può e forse deve. "L'uso della scienza senza il rispetto della vita - precisa Sesti - rende improvvisamente visibile la crudeltà di cui possiamo essere capaci e allo spettatore questo film consegna un senso di ingiustizia e pena infinita.
Chi è il mammifero più umano, quello che sentiamo più vicino a noi, l'homo sapiens che crede di poter rendere qualsiasi essere uguale a lui, o il disarmato protagonista, costretto a vivere in un ambiente che non è il suo e a subirne i comportamenti?". Per chi segue le vicende del piccolo Nim, fino alla sua morte solitaria e infinitamente triste, chiuso in una gabbia nell'abisso dell'infelicità e della violenza subita, la risposta non è difficile.