Non è facile reiterare delle formule, per quanto bene possano funzionare, e nel caso della serie di Una notte al museo, già il secondo episodio sembrava avere davvero poco altro da dire. Ma Shawn Levy, regista intelligente che conosce i gusti del pubblico, è riuscito nell'impresa di chiudere le avventure del guardiano museale Larry Daley senza rimpianti né disappunti. Ben Stiller e i suoi compagni d'avventura vanno in trasferta, ricollegandosi intelligentemente al primo film e sfruttando come set per le loro avventure le ricchezze del British Museum, introducendo nuovi personaggi che funzionano, soprattutto lo spiritato Lancillotto. E c'è anche la ciliegina sulla torta, con due cameo irresistibili da non svelare. Ma la cosa che lascia più sorpresi è la malinconia delicata che traspare per buona parte del film e che lo rende gradevole e a tratti addirittura commovente, soprattutto nel finale, quando ci si congeda, purtroppo per sempre, da Robin Williams. E non va dimenticato nemmeno Mickey Rooney, anch'egli alla sua ultima apparizione. Per fortuna, loro e tutti i grandi che non ci sono più rivivono nel buio di una sala. La magia vera, alla fine, è sempre una notte al cinema.